SANTA MARIA CV – Il gup Scognamiglio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in un processo con rito abbreviato nato dalla scoperta di una compravendita di neonati bulgari nel casertano, ha condannato anche i genitori adottivi dei due casi accertati a una pena di 2 anni e quattro mesi, pur non privandoli, nell’interesse dei minori, della potesta’ genitoriale. La sentenza emessa lo scorso 2 novembre, riguarda una complessa vicenda che ha portato alla sbarra una coppia bulgara, che procacciava le connazionali disposte a cedere illegalmente i propri bambini in cambio di denaro, e padre e figlia italiani, che invece procuravano i ‘clienti’ tra coppie sterili di Terra di Lavoro.
Per loro quattro nessuna attenuante riconosciuta, ma una condanna a 8 anni per associazione a delinquere e alterazione di stato civile ai bulgari, e 7 anni e 4 mesi al marito italiano mentre alla moglie solo 2 anni e 8 mesi perche’ imputata della sola associazione a delinquere. I quattro erano stati arrestati il 6 aprile scorso. La tariffa era di 20mila euro a bambino, e comprendeva il viaggio della donna in Italia per concludere la gestazione e partorire in una clinica od ospedale di zona, e l’assistenza al padre putativo che denunciava la nascita attribuendo il neaonato a una sua relazione con la donna bulgara. Almeno due appunto i bimbi venduti, uno dei quali quando gia’ era scattata l’indagine e attivate le intercettazioni telefoniche. In un’altra occasione, la coppia casertana non ‘perfeziono’ l’acquisto’, perche’ la neonata nacque con una malformazione.