CAMIGLIANO – Si è chiusa ieri sera (6 luglio), con la premiazione di sei dei quaranta artisti accorsi a Camigliano, la kermesse artistica “dalla Monnezza alla Bellezza”, manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Cenname. I giovani artisti, venuti da tutta Europa, hanno dimostrato che i rifiuti, oltre a dover essere recuperati in funzione della sostenibilità ambientale, possono diventare anche materiale artistico. Dopo aver recuperato e selezionato personalmente qualsiasi materiale di scarto e di rifiuto, come vetro, foglie, plastica e apparecchiature elettroniche, infatti, i ragazzi hanno dato via a mirabili opere d’arte che sono state esposte lungo le strade del centro cittadino. Per qualche giorno, il piccolo comune dell’Agro Caleno si è trasformato in una galleria d’arte a cielo aperto.
Nel corso dell’ultima serata, una commissione formata da critici d’arte e dai docenti delle accademie delle belle arti che hanno seguito i ragazzi nell’arco di tutta la settimana, hanno analizzato le opere d’arte, individuando le sei più meritevoli. Gli autori delle stesse sono stati premiati con borse di studio messe a disposizione dalla fondazione “Mario Diana”.
A conclusione dell’evento, il primo cittadino Cenname ha gioito per il buon esito dell’iniziativa: “L’aspetto più bello della manifestazione è la bellissima integrazione che si è venuta a creare tra gli artisti e i cittadini di Camigliano,si è instaurato davvero un bel clima di collaborazione. Da domani questo ci mancherà, ma nello stesso tempo avremo una traccia e un segno di questa bellissima iniziativa, ossia le vostre opere d’arte che resteranno qui a Camigliano. Ringrazio tutte le associazioni e tutte le persone che in questi giorni hanno dato l’anima per la riuscita dell’evento”.
Vi proponiamo di seguito le sei opere premiate:
“Il moscone”, di Boyan Kovatchev ;
“Camillo e suoi gioielli”, di Martina Scattaglia;
“La donna cannone”, di Giovanna Vinciguerra;
“La separazione”, di Mina Mohammadiseresht;
“Natura ferita”, di Victoria Cojacaru;
“La sposa del vento”, di Marialuisa Ragni, Enrico Ciotola e Noemi Scopelliti.