PIGNATARO M. – Undici persone hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, a norma dell’articolo 415 bis del Codice di procedura penale, relativamente all’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (pubblici ministeri dottoressa Patrizia Dongiacomo e dottoressa Giorgia De Ponte, con il visto del Procuratore aggiunto dottor Luigi Gay) sui concorsi del 2010 del Comune di Pignataro Maggiore per 6 impiegati e 3 vigili urbani. Gli indagati sono i componenti della Giunta comunale allora in carica: l’ex sindaco Giorgio Magliocca, l’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo (attuale consigliere comunale di minoranza) e gli ex assessori Claudio Di Lillo, Pietro Fucile, Giovanni Magliocca, Antonio Palumbo (ora consigliere comunale di minoranza) e Vincenzo Romagnuolo; inoltre, l’ex segretario comunale Vito Carangi, che era il presidente di entrambe le commissioni di concorso; infine, i 3 attuali dipendenti comunali – tra i 9 vincitori dei concorsi in questione – Giuseppe De Lucia e Concetta Della Valle, entrambi impiegati, e Nicola Del Vecchio, vigile urbano.
Tutti e undici sono indagati secondo quanto previsto dagli articoli 110 e 323 del Codice penale. L’articolo 110, che riguarda la “pena per coloro che concorrono nel reato”, recita tra l’altro che quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita”; l’articolo 323 (abuso d’ufficio) recita: “Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico sevizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità”.
Nel mirino dei magistrati è finita – oltre alla deliberazione di Giunta comunale numero 106 del 9 luglio 2009 per la nomina dei commissari esaminatori – soprattutto la deliberazione di Giunta comunale numero 71 del 20 maggio 2010 con la quale veniva aumentato – strada facendo – il numero di impiegati e di vigili urbani da assumere nei due concorsi originariamente previsto, rispettivamente da 2 a 6 e da 1 a 3, consentendo in tal modo – sostiene l’accusa – l’assunzione a tempo indeterminato anche di Giuseppe De Lucia, Concetta Della Valle e Nicola Del Vecchio, procurando quindi ai 3 neo-dipendenti comunali un “ingiusto vantaggio patrimoniale”.
Nel capo di imputazione – per quanto è riuscito ad appurare “Pignataro Maggiore News” – si fa espresso riferimento alle parentele dei 3 vincitori di concorso raggiunti dagli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, definiti “determinatori e beneficiari” del presunto abuso d’ufficio con ingiusto vantaggio patrimoniale. La Procura della Repubblica sottolinea che Concetta Della Valle è legata da rapporti di parentela con l’allora vicesindaco-assessore Piergiorgio Mazzuoccolo; che Giuseppe De Lucia è figlio dell’ex consigliere comunale della maggioranza dell’epoca, Giorgio De Lucia; che Nicola Del Vecchio è figlio – si legge sempre nel capo di imputazione – del vigile urbano Carlo Del Vecchio. Da precisare che Carlo Del Vecchio era vicecomandante dei vigili urbani, mentre adesso è dirigente dell’area economico-finanziaria del Comune. Ora gli indagati, con i loro avvocati, possono presentare memorie difensive entro venti giorni dalla notifica degli avvisi; poi i pubblici ministeri potranno chiedere al Giudice dell’udienza preliminare o il rinvio a giudizio degli indagati o l’archiviazione delle accuse a loro carico. Per adesso, gli avvocati di fiducia già impegnati nella difesa degli indagati sono Carlo De Stavola (per Vito Carangi), Mauro Iodice (per Giorgio Magliocca), Raffaele Russo (per Pietro Fucile), Filippo Trofino (per Antonio Palumbo); difensore d’ufficio per tutti gli altri è l’avvocato Domenico Iaderosa. Si aspetta di sapere se l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro vorrà costituirsi parte civile contro gli indagati per i quali sarà eventualmente chiesto il rinvio a giudizio. Intanto, a Palazzo Scorpio – sede dell’Amministrazione comunale – la tensione è alle stelle.
Dal canto loro, i soliti buontemponi perditempo di piazza Umberto I tentano di rasserenare gli animi con battute di spirito. Ricordano – gli impenitenti buontemponi – che oltre il 20 per cento dei neo-assunti nei concorsi comunali citati, 2 su 9 (Nicola Del Vecchio e Giuseppe De Lucia), sono andati ad impinguare la schiera di parenti del funzionario comunale Carlo del Vecchio. Nicola Del Vecchio, come si è detto, è appunto figlio di Carlo Del Vecchio; Giuseppe De Lucia, invece, oltre ad essere figlio dell’ex consigliere comunale magliocchiano Giorgio De Lucia, è il fratello della moglie di un altro dipendente comunale, Pietro Del Vecchio, ex vigile urbano ed attuale impiegato dell’area economico-finanziaria del Comune, figlio naturalmente di Carlo Del Vecchio. E l’elenco dei parenti carlodelvecchiani al Comune di Pignataro Maggiore non è finito qui, a voler dare retta a chi dice che “Carlo ha avuto la fortuna di vedere assunta (per concorso) tutta la famiglia”. Sempre secondo i buontemponi della piazza, se davvero Silvio Berlusconi fosse riuscito a creare il tanto promesso milione di posti di lavoro, non c’è dubbio che – stando alle percentuali fatte segnare nei due concorsi comunali, oltre il 20 per cento di vincitori carlodelvecchiani – almeno 200.000 (duecentomila) posti sarebbero indubbiamente spettati a parenti di Carlo Del Vecchio.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it