Confiscati beni per circa 45 milioni di euro a Raffaele Petrone, organico al clan dei quartieri collinari

NAPOLI – Beni per circa 45 milioni di euro sono stati confiscati dagli agenti della Sezione antimafia della Questura di Napoli a Raffaele Petrone, ritenuto organico al clan attivo nei quartieri collinari partenopei Vomero-Arenella. L’uomo, considerato di elevata pericolosità sociale e con numerosi precedenti per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al falso e alla truffa, estorsione, rapina, contrabbando, incendio, furto, appropriazione indebita e reati contro la pubblica amministrazione, è attualmente agli arresti domiciliari. Petrone è stato condannato il 22 aprile 2010 dal Tribunale di Napoli a 9 anni di reclusione per aver fatto parte del gruppo camorristico prima capeggiato da Giovanni Alfano e poi da Antonio Caiazzo, Luigi Cimmino, Giovanni Totaro e Maurizio Brandi la cui finalità era assumere il controllo di tutte le attività illecite del Vomero e dell’Arenella soprattutto grazie a estorsioni a imprenditori e commercianti oltre al traffico di droga. Sotto sequestro: 36 immobili, tra cui appartamenti d’epoca, depositi e magazzini nei quartieri napoletani Vomero, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura; 7 terreni a Napoli, 4 ville e un terreno a Giugliano in Campania, un locale a Roma in via della Magliana, cinque società di noleggio di apparecchi da gioco, della ristorazione e del settore immobiliare, quote di una società attiva nella produzione e installazione di manufatti metallici, 19 rapporti bancari, postali e finanziari e 27 tra auto e motocicli tra cui una Ferrari 360 Modena.

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