SPARANISE – La seconda seduta del Consiglio comunale dell’Amministrazione Martiello, tenutasi lo scorso venerdì 22 luglio, è stata animata, se così possiamo dire, da un interessante confronto sulla gestione dei rifiuti nel comune caleno. Eppure all’ordine del giorno erano fissate questioni di bilancio. Ma si sa: quando si parla di casse comunali, la monnezza guadagna un posto d’onore.
Il nodo è, per l’appunto, la variazione di bilancio. Il Revisore contabile è disposto a esprimere parere favorevole a condizione che il Comune di Sparanise provveda entro il prossimo 30 settembre a soddisfare due prescrizioni: a) riconoscere i debiti fuori bilancio e b) mettere in ordine una caotica e singolare situazione rispetto alla raccolta dei rifiuti, una delle voci più importanti della gestione economica dell’ente.
E così veniamo a sapere dalla discussione che si sviluppa in aula che, dal 2012 – anno in cui arriva a Sparanise la IMPRESUD di Iavazzi – fino al 2015, un sistema di deleghe sgangherato vigeva a regolare la gestione del servizio. Deleghe che probabilmente non erano conformi, scrive il Revisore, alla normativa in materia codificata dall’accordo quadro ANCI-CONAI.
Questa situazione ha avuto come conseguenza, tra le altre cose, una condizione inverosimile in cui il Comune non incassava i proventi derivanti dalla raccolta differenziata. Per anni carta, cartone, vetro, alluminio e tutto quanto era recuperato dagli sparanisani sarebbe dunque stato conferito dalla ditta che gestisce la raccolta – e addirittura da altre ditte diverse – presso il CONAI incassando le somme corrispettive senza poi girarle al Comune. Che nemmeno gliele ha mai chieste.
Ma non solo. Pare che non sia mai stata verificata la quantità di rifiuti differenziati raccolti e consegnati (la stessa pesa dei rifiuti veniva delegata al gestore del servizio). Nel documento firmato dal Revisore contabile dott.ssa Iorio, si parla esplicitamente di possibile danno erariale.
A questo punto bisognerà ricostruire quanto avvenuto per comprendere se eventuali accordi tra gli amministratori pro tempore e IMPRESUD possano fornire una esauriente risposta ai rilievi del Revisore Unico.
Secondo alcune voci mai smentite dall’interessato, a causa degli affidamenti senza gara d’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti a IMPRESUD, l’ex sindaco Mariano Sorvillo avrebbe ricevuto un avviso di garanzia. Durante il successivo mandato di Merola la questione delle deleghe non è stata risolta, né è stato elaborato un dettagliato piano finanziario ma è stata imbastita la tanto invocata gara d’appalto. A vincere è stata – che sorpresa! – la IMPRESUD di Iavazzi ma con un costo del servizio che risultò aumentato rispetto al periodo precedente.
Ad agosto 2015 IMPRESUD viene colpita da interdittiva antimafia, come tutte le aziende del gruppo Iavazzi e attualmente continua ad operare in regime commissariale, in attesa della pubblicazione della definitiva sentenza del Consiglio di Stato in merito.
Sulla carta i servizi forniti ai cittadini sono una miriade ma, a parte il basilare servizio di raccolta che è mediamente efficiente, il resto – come il proverbiale taglio delle erbacce – appare, a tutt’oggi, alquanto carente.
In tutto questo, mentre il Revisore auspica un aumento delle tariffe per rientrare con i costi e l’amministrazione comunale si impegna a fare di tutto per ottenere il contrario, un approccio virtuoso alla gestione dei rifiuti appare non rinviabile.
Nell’agro caleno abbiamo assistito a forti mobilitazioni popolari che, nell’opporsi a un sistema scellerato fatto di discariche di rifiuto tal quale ed inceneritori, hanno più volte indicato una strada che quasi nessun amministratore ha avuto ad oggi il coraggio di seguire.
Se l’ex sindaco Antonio Merola è stato presidente dell’ECO4 in piena epoca cosentiniana, l’epoca della monnezza che diventava oro per intenderci, non si può certo dire che l’amministrazione Sorvillo abbia saputo imprimere un cambio di passo e gettare le basi per realizzare un ciclo dei rifiuti compatibile con l’ambiente e sotto il pieno controllo democratico del popolo sparanisano.
Di certo non è mai cambiato l’approccio e, al di la della dichiarazione d’intenti, poco o nulla è stato fatto per realizzare quella inversione di rotta tanto auspicata riassumibile nella formula Rifiuti Zero.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)