PIGNATARO M. – Doveva essere una seduta del Consiglio comunale con il botto quella di stamane, vista la circolazione in questi giorni di manifesti, comunicati e volantini, che propagandavano la presentazione di un emendamento al bilancio da parte delle opposizioni. Documento (tra le altre cose, pubblicizzato da Giovane Italia e dal Popolo delle Libertà, ma stranamente uguale a quello redatto da un attivista di Sinistra Ecologia e Libertà di Pignataro Maggiore qualche giorno fa) nel quale si chiedeva la diminuzione delle indennità di carica per sindaco, assessori e presidente dell’assise, per coprire un eventuale abbassamento delle aliquote comunali dell’Irpef. Insomma, come avrebbe detto Totò, “macchinisti, fuochisti, ferrovieri, facchini, affini, collaterali, uomini di fatica” tutti mobilitati per far accogliere la proposta.
L’emendamento, invece, è stato bocciato sia dai tecnici del Comune (compreso il revisore dei conti) che dalla maggioranza consiliare. I motivi della bocciatura, come spiegato dal segretario comunale Carmela Barbiero, sarebbero contenuti nel comma 11 dell’articolo 82 del Tuel (testo unico degli enti locali), che, di fatto, renderebbe inutile la proposta. Le ragioni tecniche e quelle politiche del No alla proposta dei gruppi “Unione e Libertà” e “Amare Pignataro” (per la prima volta, dopo la seduta di insediamento, a ranghi completi), sono state argomentate in un documento della “Svolta” allegato alla delibera consiliare (leggi il pdf del documento bilancio emendamento). L’unico a stigmatizzare (politicamente e non tecnicamente dopo l’intervento del segretario comunale) l’atteggiamento dell’Amministrazione, è stato il consigliere Piergiorgio Mazzuoccolo. L’ex vicesindaco ha criticato il primo cittadino, colpevole – a suo dire – di non aver dato una vera svolta alla gestione amministrativa del Comune.
Il bilancio – come evidenziato dal vicesindaco Francesco De Rosa (leggi il pdf del documento politico sul bilancio presentato dal sindaco bilancio 27-08-12) –, per forza di cose, è stato – come si suol dire – “lacrime e sangue”, a causa della diminuzione dei trasferimenti erariali (oltre 300 mila euro in meno) e dei debiti contratti negli anni scorsi, tra mutui accesi e sprechi – molti dei quali finiti nel pozzo nero chiamato Pignataro Patrimonio srl. Per garantire i normali servizi assicurati ai cittadini di Pignataro Maggiore negli ultimi anni ci sarà un ritocco minimo verso l’alto dell’Irpef e della Tarsu. L’Imu per la prima casa resta invariata al 4 per mille (così come stabilito dal governo centrale), mentre quella sul resto delle abitazioni di proprietà toccherà il 9 per mille. Il bilancio e il programma triennale delle opere pubbliche – come anche gli altri punti all’ordine del giorno – sono stati votati dalla sola maggioranza, con i voti contrari dei quattro consiglieri di minoranza.
E proprio parlando delle opere pubbliche, sono arrivate altre critiche all’Amministrazione Cuccaro da Gaetano Fucile. L’ex candidato a sindaco ha lamentato un forte immobilismo che starebbe paralizzando il paese, nonostante i proclami della campagna elettorale. Intervento che ha innescato una polemica con l’assessore Cesare Cuccaro, il quale ha rilevato che sarebbe in cantiere il completamento del teatro e il rifacimento del manto stradale di via Vittorio Veneto, ma il rischio di sforare il patto di stabilità avrebbe spinto i tecnici dell’Utc a bloccare, almeno per il momento, qualsiasi intervento. La seduta, cominciata alle 9.30, è stata sciolta dal presidente Ilaria Bovenzi intorno alle 11.