Consiglio comunale di Calvi, “Orizzonte Comune”: Il progetto politico non c’è e non si vede

Consiglio comunale di Calvi, “Orizzonte Comune”: Il progetto politico non c’è e non si vede
CALVI R. – Di seguito il comunicato stampa del gruppo politico Orizzonte Comune: 
Tante erano le attese per questo Consiglio comunale, il primo veramente “politico”. Ci si aspettava di vedere tratteggiati negli atti amministrativi di programma tutti gli spunti sentiti in campagna elettorale, le linee guida di 5 anni di amministrazione, la realizzazione (se pur in nuce) del programma della maggioranza.
La sessione si apre con una nota di Orizzonte Comune circa la richiesta di diretta web del Consiglio: ancora non abbiamo capito se la presidenza è d’accordo o meno. Speriamo di capirlo dal prossimo, ma intanto… sipario calato!
Si parte subito con la relazione dell’Assessore al bilancio, che fa ben sperare: si enunciano i principi ispiratori del bilancio e il tono comiziale (pur mediato dalla lettura) lascia intendere che sarà un Consiglio partecipato, dove i valori fondanti di una proposta politica troveranno casa negli enunciati altrimenti sterili di bilancio e corollari. Niente di più sbagliato: questo sarà l’unico sussulto di una maggioranza sonnacchiosa e al più smarrita di fronte all’incalzare preciso e puntuale delle opposizioni.
Punto per punto sia Orizzonte Comune che i Democratici Caleni espongono le criticità emerse dalla lettura degli atti, argomentandole puntualmente con note corpose e strutturate.
Nessuna replica, nessuna spiegazione. L’assordante silenzio del Sindaco peserà su tutta l’assemblea. Ci accorgiamo della sua presenza e di quelle della maggioranza dei consiglieri al momento delle alzate di mano, quelle sì ritmiche, cadenzate e allineate. Il Consiglio non può che proseguire sui binari stabiliti, senza deviazioni o sussulti. Le opposizioni non si stancano però di argomentare per ogni punto le proprie annotazioni e le relative deliberazioni di voto, rimarcando la mancanza di qualsiasi tipo di dialogo con la maggioranza e avvertendo il pericolo di relegare un momento fondante della partecipazione civica ad una liturgia da consumare nella disattenzione a tratti ostentata dei rappresentanti dei cittadini.
C.S.
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