Ciò non si è verificato in quanto si è dimostrata errata (o frutto di calcolo politico) la scelta di ospitare l’evento in una stanza che potenzialmente può contenere un esiguo numero di partecipanti. Ciò, nonostante la consapevolezza, sia da parte dell’amministrazione che da parte del sindaco Antropoli, di una forte attenzione sull’argomento e quindi di una prevedibile massiccia presenza di persone. Per motivi di sicurezza, addirittura, l’affluenza alla sala è stata interrotta, trasformando un consiglio comunale aperto in uno precluso al pubblico. A tal punto, il rinvio era inevitabile.
Comitati ambientalisti, associazioni, studenti, centri sociali e cittadini contrari all’edificazione dell’ennesimo ecomostro nella provincia casertana, hanno partecipato all’evento creando un “eccesso di partecipazione democratica” che ha richiesto la riconvocazione di un consiglio in un luogo idoneo a rendere possibile la partecipazione di tutti. Una prima vittoria di un movimento in crescita che si prepara a ripresentarsi, alla prossima occasione, in maniera ancora più massiccia e rumorosa per opporsi a questi progetti scellerati e contrapponendo alla logica discariche-inceneritori-gassificatori l’opzione Rifiuti Zero.
Si spera ci saranno, in veste istituzionale, tutti i sindaci del circondario che si sono detti ufficialmente contrari; soprattutto coloro che hanno aderito alla strategia Rifiuti Zero nel comune di appartenenza, in quanto tale percorso – sostenuto con forza dai cittadini mediante le Reti Rifiuti Zero – verrebbe vanificato dalla presenza di questo mega impianto.
Reti, cittadini, comitati e movimenti contro il Gassificatore.