PASTORANO – La seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso ha lasciato molti strascichi e polemiche. A distanza di qualche giorno “Il Paese che Vorrei” chiede spiegazioni sulla verbalizzazione dell’assise al presidente Massimo Di Nuzzo:
Anche questa volta siamo costretti a rendere pubbliche le dichiarazioni di alcuni appartenenti alla maggioranza consiliare (“unita”, come dichiarato dal Sindaco e verbalizzato nell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi lunedì 9 u.s.).
Ebbene, prima e nei giorni a seguire dopo il Consiglio Comunale, siamo stati additati con molti appellativi, ma oltre a quelli usati spesso dal Sindaco (che riportiamo con dovizia di particolari, ovvero calunniatori, guerrafondai, bugiardi, di bassa politica, coloro che fanno terrorismo politico, etc.) Quello che più ci ha irritato è stata la definizione di l’Isis di Pastorano (gruppo di terroristi che portano avanti l’ideale della guerra santa). Crediamo a tal proposito che visto il momento storico che sta attraversando il mondo intero, sia oltre ad un’offesa enorme, anche un termine fuori luogo.
Bella roba, pensiamo, se si tiene conto che la maggioranza è composta per due terzi da esponenti ventennali e la restante parte può accreditare un’esperienza decennale.
Il nostro rappresentante in Consiglio Comunale, Pasquale Pellecchia, ha un’esperienza di circa nove mesi per quanto concerne il suo mandato politico, ma in quanto a professionalità e deontologia possiamo confermare che supera di gran lunga tutta la maggioranza, considerate le difficoltà in cui sta mettendo la maggioranza.
Siamo sicuri anche che l’altra sera durante la presentazione e la successiva discussione nata dalla nostra interrogazione, si siano ritrovati in netta difficoltà e crediamo, ovviamente lasciateci il beneficio del dubbio, ed in merito chiederemo delucidazioni al Presidente del Consiglio Comunale, già definito assente giustificato per quell’occasione, se sia stato corretto o meno quello che è stato verbalizzato in risposta alla nostra interrogazione.
F.to
Luigi Di Lillo, Mariano Lo Sordo, Pasquale Pellecchia, Gaetano Di Gaetano, Arcangelo Cuccaro.
Il Paese Che Vorrei