CASERTA – Un’altra pioggia di avvisi di garanzia si abbatte sul Consorzio Unico di Bacino di Caserta. Stavolta a finire nel mirino della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta è la questione relativa al noleggio dei mezzi per la raccolta dei rifiuti e il relativo affidamento alle ditte esterne. Nella mattinata di ieri i militari del nucleo tributario delle fiamme gialle di Caserta, guidati dal colonnello Gaetano Senatore e dal capitano Filomena Pisaniello, si sono recati negli uffici del Cub di corso Giannone per notificare 10 avvisi di garanzia a dirigenti ed imprenditori. Destinatari del provvedimento e quindi formalmente indagati sono l’ex sindaco di Grazzanise Enrico Parente, il direttore generale del Cub Antonio Scialdone di Vitulazio e il politico Giuseppe Venditto, sempre per il suo ruolo di funzionario del Consorzio. Gli altri indagati sono Mario Pirozzi (di San Cipriano d’Aversa), Francesco Cundari (di Caserta), Antonio Limatola (di Caserta), Mario Santilli (di Caserta), Luigi Caprio (di Casal di Principe), Francesco Caprio (di Aversa) e Francesco Di Tano (di Sessa Aurunca). Le ipotesi di reato formulate dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica sammaritana Silvio Marco Guarriello ed Antonella Cozzolino sono quelle di falso e truffa, aggravata dal fatto che sarebbe stata perpetrata in danno di un organismo equiparabile ad un ente pubblico. Per quanto riguarda i vertici del Consorzio nel mirino delle fiamme gialle sarebbero finite in particolare alcune false fatture relative proprio al noleggio dei mezzi per la raccolta. I fatti contestati in questo procedimento riguarderebbero un periodo di tempo compreso tra il 2009 ed il 2010. All’interno di questo filone d’inchiesta sarebbero coinvolte, inoltre, anche quindici ditte private, molte delle quali della provincia di Caserta, impiegate nel settore del noleggio a freddo e a caldo dei mezzi per la raccolta. A queste società private, secondo l’accusa, sarebbero stati concessi alcuni affidamenti senza che il servizio fosse effettivamente svolto. L’indagine, che ha portato ieri alla notifica dei 10 avvisi di garanzia, rappresenta un filone all’interno di un’inchiesta più ampia che la Procura della Repubblica sta portando avanti proprio sulla gestione del Consorzio Unico di Bacino. Su questo fronte sono già stati notificati 201 avvisi di garanzia per aumenti di livello e promozioni illegittime (risultano indagati su questo fronte gli stessi Scialdone, Parente e Venditto). Altri quarantacinque tra funzionari e dipendenti risultano indagati all’interno di un altro filone, mentre trentasette sono i lavoratori del Cub indagati perchè trovati lontani dal proprio posto di lavoro durante un blitz antiassenteismo delle fiamme gialle avvenuto lo scorso gennaio. Una maxi indagine che sta ricostruendo, attraverso vari aspetti, la gestione del Consorzio Unico di Bacino degli ultimi anni, proprio in un momento nel quale la società versa in gravi difficoltà al punto che è stata paventata l’ipotesi di una sospensione a breve del servizio di raccolta. (Giovedì 21 Febbraio 2013 – Pagina 5 da Cronache di Caserta)
Un’altra falla che si è aperta nei bilanci già disastrati del Consorzio Unico di Bacino. Dopo la notifica dei 10 avvisi di garanzia da parte delle fiamme gialle di Caserta, stanno emergendo in maniera più netta ruoli e dimensioni di questo nuovo filone di indagine aperto sul Cub, quello che riguarda il noleggio dei mezzi per la raccolta dei rifiuti. Il danno erariale nei confronti del Consorzio, equiparato ad un ente pubblico anche nella contestazione per il reato di truffa, supererebbe il milione di euro, anche se la cifra potrebbe stabilizzarsi nel prosieguo dell’indagine. Al momento i pm sammaritani Silvio Marco Guarriello ed Antonella Cantiello stanno focalizzandosi sui ruoli ricoperti dai dieci indagati, tra i quali l’ex direttore generale del Consorzio, Antonio Scialdone, di Vitulazio e l’ex sindaco di Grazzanise, in qualità di vicepresidente del Consorzio Enrico Parente. Figurano tra gli indagati, sempre in qualità di direttori generali del Cub, prima della gestione Scialdone, anche Francesco Cundari ed Antonio Limatola, entrambi di Caserta, ed il responsabile per la sede di Caserta Giuseppe Venditto. Cinque gli imprenditori iscritti nel registro degli indagati: si tratta di Luigi Caprio di Casal di Principe, Mario Pirozzi di San Cipriano d’Aversa, Mario Santilli di Caserta, Francesco Caprio di Aversa e Francesco Di Tano di Sessa Aurunca. Tra le società finite nel mirino ci sono la Edil Eco Sud Srl di Mario Pirozzi e Luigi Caprio e la Green Impresit di Mario Santilli e Francesco Caprio. Stando alle indagini dei pm della Procura della Repubblica, che stanno lavorando sulle ipotesi di reato di falso e truffa, aggravata dal danno creato ad una società equiparata ad un ente pubblico, venivano affidati ad alcune delle imprese finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori (in totale si indaga su 15) lavori che poi non venivano mai svolti. Le varie fatture finite nel mirino delle indagini ed acquisite dagli uomini del nucleo tributario della Finanza di Caserta delineerebbero una serie di interventi dai costi totali di un milione di euro. Soldi elargiti dal Consorzio, ma ai quali, secondo la Procura, non sarebbe corrisposta l’erogazione dei servizi. Nel mirino c’è anche una dichiarazione fraudolenta riscontrata attraverso l’analisi di una fattura. Nelle prossime ore saranno valutati anche i costi per i quali ognuno dei mezzi noleggiati (trattori, bobcat, furgoni, escavatori) gravava sulle casse del Consorzio Unico di Bacino. Le spese erano calcolate su base quotidiana e riguardavano migliaia di euro al giorno, nonostante gli affidamenti rimanesserosempre sotto la soglia minima per avviare un appalto ad evidenza pubblica. Completata ora la fase della notifica degli avvisi di garanzia da parte dei baschi verdi e della relativa acquisizione dei documenti dalla sede di corso Giannone, la Procura dovrà valutare la sussistenza delle ipotesi di reato formulate e confrontarle con gli altri quattro filoni di inchiesta già aperti sul Consorzio Unico di Bacino e che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di oltre duecento persone. ( Venerdì 22 Febbraio 2013 – Pagina 5 da Cronache di Caserta)
Rassegna Stampa
articoli di Andrea Terracciano
da “Cronache di Caserta”