CAPUA – Nel corso della conferenza farsa al teatro Ricciardi di Capua, i comitati contrari all’impianto hanno chiesto di intervenire per spiegare le proprie ragioni, accompagnati da scienziati e tecnici indipendenti. Intanto all’esterno alcuni NoGas hanno esposto uno stricione con la scritta “Magistrati ed indagati stessi piani! NoGas oggi e domani!”, alludendo all’intreccio affaristico che ruota attorno al business dei rifiuti. Le forze dell’ordine lo hanno rimosso immediatamente e bruscamente alzando immotivatamente la tensione rispetto ad una protesta del tutto pacifica. Già ieri mattina, a S. Tammaro, le forze di polizia erano intervenute nei confronti di alcuni giovani di S. Maria La Fossa che distribuivano volantini critici nei confronti del Digestore. Un clima di tensione, quindi, che tradisce una debolezza nelle argomentazioni a sostegno di certe scelte. Pare che i comitati ed i cittadini che chiedono Rifiuti Zero stiano toccando i nervi scoperti del potere casertano. Da registrare che, durante tutto il suo lungo intervento, il magistrato Donato Ceglie non abbia mai citato il Gassificatore di Capua, limitandosi a parlare di temi relativi alla lotta alle eco-mafie e definendo la strategia Rifiuti Zero “una catena che imbriglia il capitalismo”.
Dal canto nostro rispondiamo che, per ora, ci sembra sia il capitalismo a tenere in catene milioni di persone nel mondo e che, purtroppo, nella metropoli di S. Francisco -dove l’approccio Rifiuti Zero è una realtà da anni- il capitalismo goda ancora di ottima forma.
Reti, comitati e cittadini contro il Gassificatore