Covid19, l’ultima furbata di Magliocca. Su richiamo della Prefettura, annulla due ordinanze e ne unifica parte del contenuto per non ammettere di aver disatteso alcune delle disposizioni regionali

Covid19, l’ultima furbata di Magliocca. Su richiamo della Prefettura, annulla due ordinanze e ne unifica parte del contenuto per non ammettere di aver disatteso alcune delle disposizioni regionali

PIGNATARO M. – Comincia ad assumere contorni più chiari la vicenda relativa al presunto invito della Prefettura di Caserta ai Comuni, in merito all’annullamento delle ordinanze emesse in contrasto con la normativa nazionale. Questione che mercoledì scorso (25 marzo) aveva dato avvio a una polemica a distanza tra il giornalista Salvatore Minieri che aveva diffuso la notizia, e il sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, che si era affrettato a smentire minacciando addirittura di utilizzare il trattamento sanitario obbligatorio (TSO).
Ecco che cosa scriveva il primo cittadino e presidente della Provincia di Caserta:

“In questo periodo di grave emergenza, in cui non riusciamo a trovare tempo neppure per stare un po con i nostri familiari, ci tocca perdere tempo anche dietro a chi afferma che le ordinanze dei sindaci sarebbero state annullate dal Prefetto.
Nella mia qualità anche di Presidente della Provincia di Caserta e, quindi, di componente del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, assicuro che nessuna ordinanza sindacale di alcun sindaco è stata annullata.
Il Prefetto, sentito il comitato provinciale, di cui ripeto faccio parte, ha ritenuto fare una circolare con la quale ha chiesto ai sindaci di attenersi, nell’emanare le ordinanze, alla normativa regionale e nazionale di riferimento.
Le ordinanze di Pignataro sono in linea con la normativa vigente e quindi valide ed efficaci.
Stiamo lavorando per difendere la nostra comunità, i nostri figli dal contagio. Provo amarezza che qualcuno provi a far saltare il tutto mettendo a rischio la salute dei cittadini.
Andiamo avanti.
Nonmi costringere a fare un TSO”

L’oggetto della polemica tra lo scrittore e la fascia tricolore era da ricercare nella circolare del 25 marzo emessa dalla prefettura di Caserta (che potete leggere in fondo alla pagina). L’organo di governo locale, infatti, pur ammettendo la validità dei commi 5 e 6 dell’articolo 50 del Testo unico degli enti locali (TUEL) che permette ai sindaci di adottare ordinanze urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, ammonisce gli stessi a non disattendere l’articolo 35 del Dl numero 9 del 2 marzo 2020 che recita:

A seguito dell’adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 non possono essere adottate e, ove adottate sono inefficaci, le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza predetta in contrasto con le misure statali”.

Provvedimento deciso dal governo per bloccare le ordinanze degli enti locali adottate senza essere supportate da elementi oggettivi di carattere tecnico-scientifico. Ma c’è anche di più. La Prefettura di Caserta, nella citata circolare, invita i Comuni a rispettare le disposizioni della Giunta regionale del 23 marzo 2020, tra le quali l’obbligo di “non introdurre limitazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di alimenti e di altri beni”, e di non inserire nelle ordinanze delle prescrizioni per gli operatori di forza di polizia (il cui coordinamento è demandato allo stesso prefetto o al questore).
Nelle ordinanze numero 27 del 22 marzo e numero 29 del 25 marzo, invece, Magliocca ha disatteso alcune delle disposizioni della Regione (l’Ente dotato di competenza e di podestà legislativa in ambito sanitario). Il primo cittadino pignatarese, infatti, aveva imposto la chiusura domenicale delle attività commerciali e inserito prescrizioni per i carabinieri.
Così, nonostante le dichiarazioni finalizzate a ribadire la bontà dei provvedimenti, questa mattina (27 marzo) il sindaco ha emesso una nuova ordinanza (la numero 30 del 27 marzo 2020) nella quale annulla le due precedenti, ufficialmente, per “unificare quanto disciplinato nelle stesse”, ma in realtà apporta delle modifiche proprio cogliendo alcune criticità sollevate dalla Prefettura di Caserta (guarda le immagini in fondo all’articolo). Inoltre, ammettendo l’errore che anche noi avevamo sottolineato (leggi qui), ha sostituito il termine “capofamiglia” con la frase “colui che un tempo era considerato capofamiglia”.
Insomma, quella di Magliocca è stata una piccola furbata per non ammettere l’errore. Tuttavia, nulla è sfuggito a chi ha analizzato attentamente l’ordinanza.

comunicazione Prefettura Caserta

ordinanza numero 27 

ordinanza numero 29

ordinanza numero 30

Le ordinanze a confronto: 

 

Red. Pol.

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