Per il “New York Times” è “sorprendente, emozionante e stiloso” il nuovo romanzo di Don Winslow “Ultima notte a Manhattan” (Einaudi, 360 pagine, 18,50 Euro), la storia di cui sono protagonisti un detective privato, un politico troppo ambizioso, una donna bellissima. Nella collaudata miscela dell’autore c’è, naturalmente, pure un omicidio che è solo un tassello di un disegno più vasto, un complotto ordito da chi sa di potere tutto. Don Winslow, ex investigatore privato, uomo di mille mestieri, è ritenuto tra gli scrittori del genere “crime” più importanti al mondo, la cui prosa è tutta come l’assaggio che pubblichiamo di seguito: “Mezzogiorno della vigilia di Natale sulla Quinta Strada. Walter camminava nel cuore del giorno nel cuore della città nel cuore del mondo. La metropoli imperiale nel miglior giorno dell’anno. In mezzo a tutto questo, Walter pedinava felicemente Michael Howard. Felicemente, perché era contento di essere fuori e non alla scrivania. Felicemente, perché era mezzogiorno della vigilia di Natale sulla Quinta Strada e Walter non avrebbe desiderato essere in nessun altro posto al mondo. Felicemente, perché seguire qualcuno su un marciapiede affollato è una forma d’arte”. La traduzione di Alfredo Colitto ne conserva intatto il ritmo e il respiro.
La trama: Manhattan, alla fine degli anni Cinquanta, è all’apice del suo fulgore, il posto ideale per chi ha grandi ambizioni o vuole soltanto cambiare vita. Joe Keneally è un giovane senatore che mira alla presidenza. Walter Withers, invece, a New York ci è tornato. Ha lavorato a lungo per la Cia e adesso è un investigatore privato in una grande agenzia di sicurezza. Le loro parabole si intersecano quando a Withers viene chiesto di fare da scorta durante un party a Madeleine Keneally, l’affascinante e ricca moglie del senatore, la ‘principessa d’America’ che sembra destinata a diventare First Lady. Un compito di routine, a prima vista, ma nello stesso albergo alloggia anche la giovane e bella amante del senatore; e il mattino dopo la ragazza viene trovata morta, un suicidio, all’apparenza. L’unico a non crederci è Walter Whiters: sa, per esperienza, che avvicinarsi troppo alla verità è pericoloso, in certi casi. Per salvarsi, e salvare chi ama, dovrà affrontare i suoi vecchi datori di lavoro della Cia e soprattutto l’Fbi di J. Edgar Hoover, che sono decisi a fermare l’ascesa di Keneally. E cosí si ritrova – lui, un maestro nell’incastrare gli altri – a essere, per la prima volta, in trappola.
Ci piace ricordare un’altra frase del romanzo di Don Winslow: “Un uomo protegge ciò che ama”.
Red. Cro.