PIGNATARO M. – Sul tema dei servizi offerti dalla Provincia, il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, nel corso del “Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di questa mattina”, ha attaccato di nuovo il Presidente della Provincia Zinzi. Circostanza riportata dai vertici di Palazzo Scorpio:
Si è tenuta questa mattina la riunione del “Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica” presso la Prefettura di Caserta. Alla seduta erano presenti il questore, il prefetto, diversi sindaci dell’Alto Casertano e del litorale compresa la fascia tricolore di Mondragone, Giovanni Schiappa. Presente il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro che nel suo intervento ha voluto rimarcare l’importanza assoluta di una sinergia nel controllo del territorio, anche quando si tratta di gestione dei rifiuti. “Mi duole essere coinvolto dalla Provincia di Caserta in un procedimento giudiziario – ha spiegato Cuccaro – purtroppo il presidente Zinzi non pulisce le strade provinciali che si trovano nel tenimento di Pignataro, contravvenendo al più semplice dei dettami giuridici: chi gestisce un territorio politicamente ha anche la responsabilità legata alla pulizia e alla sicurezza e al decoro dei luoghi. Da sei mesi – ha aggiunto il sindaco di Pignataro Maggiore – cerchiamo di far capire ai vertici dell’Ente di Corso Trieste che le strade provinciali tra Pignataro e la zona Brezza-Grazzanise sono un ricettacolo preoccupante di rifiuti anche pericolosi che vengono sversati da ignoti in alcune zone che affacciano proprio sulla strada provinciale. Oltre alla nocività immediata, questi rifiuti rilasciano anche sostanze pericolose nel terreno – ha aggiunto la fascia tricolore – in una zona che è regno delle bufale e microsistema di primaria importanza per l’agricoltura e la produzione casearia. Nonostante tutte queste richieste, il presidente Zinzi, invece di spendere appena 8000 euro per la pulizia delle zone in oggetto, ha preferito nominare dei legali per una causa contro il nostro Comune. Lo trovo davvero singolare e incomprensibile: una procedura giudiziaria costerà decine di migliaia di euro, direttamente presi dalle tasche dei cittadini della nostra provincia. Pulire la zona avrebbe avuto un costo davvero irrisorio, ma il presidente della Provincia ha optato per la prima ipotesi, quella di una lunga causa giudiziaria, migliaia di euro sprecati per gli avvocati e quei rifiuti che rimarranno sul terreno a inquinare una plaga meravigliosa come l’area di congiunzione tra la fascia pedemontana e la zona che digrada verso il litorale”.
Il sindaco pignatarese ha anche posto l’accento sui limiti di velocità troppo bassi su alcune strade della Provincia. Un metodo, secondo Cuccaro, che serve solo a spillare soldi ai cittadini con multe e contravvenzioni. “In effetti, scendendo verso Mondragone, ci sono limiti massimi di 50 km orari – ha sottolineato il sindaco di Pignataro Maggiore – credo servano solo a multare chi transita in quelle zone. Non è così che i Comuni devono sostenere le proprie finanze, ma soprattutto, non è così che si trattano i nostri cittadini”.
Ora c’è attesa per il summit del 6 dicembre in prefettura, convocato proprio dal sindaco Raimondo Cuccaro. In quella sede la fascia tricolore di Pignataro chiederà al prefetto di trasferire i beni confiscati al clan Nuvoletta (le cosiddette Cento Moggia) direttamente nelle mani di Libera, l’associazione diretta da don Luigi Ciotti. Proprio a don Ciotti sta per essere inviata dal Comune di Pignataro una missiva progettuale che spiegherà ai vertici dell’associazione Libera i piani per la riconversione di alcuni dei più importanti e strategici beni confiscati alle consorterie criminali della zona.