PIGNATARO MAGGIORE – La sesta sezione penale della Corte di Cassazione, con sentenza numero 10427/2020, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’imputato Daniele Schettini (esponente del “clan Ligato” di Pignataro Maggiore) e lo ha altresì condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di duemila in favore della cassa delle ammende. Come si legge tra l’altro nel documento “il Tribunale di Napoli, Sezione per il riesame, con ordinanza del 21/03/2019 confermava l’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Napoli del 23/02/2019 applicativa della misura della custodia in carcere nei confronti di Schettini Daniele, imputato dei reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, in un contesto più generale di altri illeciti ricomprendenti detenzione e porto di armi da fuoco, minacce e violenza aggravata e svariati episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti. L’indagine aveva avuto ad oggetto attività criminali riconducibili e gestite al “clan Ligato”, gruppo criminale operante nel territorio campano finalizzate a sottomettere imprenditori e commercianti per il pagamento di tangenti e acquisire una più vasta fetta del mercato degli stupefacenti. L’indagato viene delineato quale uomo di fiducia di Ligato Antonio Raffaele, oltre che essere referente delle piazze di spaccio”.
Pubblichiamo il testo integrale della citata sentenza numero 10427/2020 della Corte di Cassazione.
Sentenza Corte di Cassazione – Schettini
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it