PIGNATARO M. – Come succede da un po’ di tempo, da Roma continuano ad arrivare bruttissime notizie per l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, alemanniano d’acciaio. Stavolta la mazzata è davvero pesante perché per Giorgio Magliocca significa dire addio per sempre alla possibilità di vincere il concorso per 3 avvocati dirigenti del Comune di Roma, il cui annullamento è stato ora sancito in maniera definitiva dalla sentenza del Consiglio di Stato numero 4584/2015 depositata in segreteria il 1° ottobre 2015. Sentenza che pubblichiamo in coda a questo nostro articolo.
Ricordiamo l’intera vicenda a beneficio dei nostri pochi ma affezionati lettori. Con determinazione dirigenziale numero 759 del 23 aprile 2014 il direttore del dipartimento risorse umane di Roma Capitale aveva disposto l’annullamento d’ufficio in autotutela del concorso pubblico, per esami, per il conferimento di 3 posti nel profilo professionale di avvocato dirigente a tempo indeterminato indetto con determinazione dirigenziale numero 3309 del 23 dicembre 2011. Un concorso di cui era avvertita la cogente necessità mentre era sindaco di Roma Giovanni Alemanno (del centrodestra) e che, al contrario, era stato poi stoppato perché “connotato da illegittimità” quando primo cittadino era diventato Ignazio Marino (del centrosinistra), quest’ultimo eletto a giugno 2013.
Si trattava dell’ormai famoso concorso dove il giurista che era risultato essere il più preparato in assoluto, a conclusione delle tre prove scritte, era appunto Giorgio Magliocca, naturalmente pronto a surclassare tutti gli altri numerosissimi concorrenti – come si può immaginare – pure alla prova orale, il cui calendario era stato già fissato dal 28 gennaio 2014 al 6 febbraio 2014. Peccato che con determinazione dirigenziale numero 100 del 20 gennaio 2014, lo stesso dipartimento risorse umane del Comune di Roma aveva provveduto a sospendere in via cautelare l’espletamento della suddetta prova orale; provvedimento poi seguito – come si è visto – dall’annullamento del concorso con determinazione numero 759 del 23 aprile 2014.
Le tre prove scritte – la cui correzione era cominciata il 21 marzo 2013 e si era conclusa il 3 dicembre 2013 – avevano fatto registrare la schiacciante superiorità dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore ed ex consigliere provinciale Giorgio Magliocca che aveva ottenuto 28/30 in diritto civile e diritto processuale civile; 28/30 in diritto penale e diritto processuale penale; 27/30 in diritto amministrativo e diritto processuale amministrativo.
Successivamente il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sentenza numero 11340/2014 depositata in segreteria il 12 novembre 2014, aveva accolto il ricorso di alcuni partecipanti alla selezione pubblica e aveva annullato la citata determinazione dirigenziale numero 759 del 23 aprile 2014 del direttore del dipartimento risorse umane di Roma Capitale con la quale era stata rasa al suolo l’intera contestatissima procedura.
Giorgio Magliocca, che – come si è detto – era risultato il più preparato in assoluto alle tre prove scritte (un autentico genio del diritto), poté nell’occasione legittimamente cantare vittoria. Strano, però, che non fosse stato proprio Giorgio Magliocca a presentare ricorso al Tar, bensì altre persone che forse non sarebbero mai riuscite a sopravanzare la preparazione giuridica dell’ex sindaco pignatarese.
Contro la sentenza del Tar del Lazio numero 11340/2014 aveva presentato appello il Comune di Roma che adesso, con la suddetta sentenza del Consiglio di Stato numero 4584/2015, ha avuto ragione su tutta la linea, sconfiggendo l’alemannismo e, di conseguenza, anche le ambizioni di Giorgio Magliocca. A Roma, insomma, le cose non vanno più come ai tempi in cui il magliocchismo aveva il vento in poppa pure a Pignataro Maggiore.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it