SPARANISE – Le dichiarazioni del pentito Orlando Lucariello, il quale, nel corso del processo che vede imputato Nicola Cosentino (“Il
Principe e la – scheda – Ballerina”), ha riferito dei presunti interessi della camorra sull’apertura della centrale termoelettrica in gestione alla famiglia dell’ex sottosegretario, irrompono nel dibattito politico locale. Lucariello ha rivelato: “Il territorio di Sparanise era controllato dal capozona Giuseppe Papa, quest’ultimo poteva intralciare i lavori di costruzione della centrale e Russo non voleva fare brutta figura con Nicola Cosentino, in quanto a lui interessava come politico”. Ed è per questo che nel cantiere avrebbero lavorato anche i fratelli del boss Giuseppe Russo detto “O’Padrino”, parente acquisito del fratello dell’ex parlamentare.
Nel mirino della critica politica, dopo queste ultime rivelazioni, com’era facile prevedere, sono finiti gli attori locali di quella operazione che favorì la costruzione della centrale. Piovono le accuse sul Consigliere comunale Antonio Merola, l’allora sindaco che pretese dalla maggioranza consiliare di quel periodo una variante per favorire l’edificazione dell’ecomostro. Accanto all’ex presidente del Consorzio Ce4, quello che una volta era il suo delfino: l’ex sindaco Salvatore Piccolo. L’attuale Consigliere comunale di opposizione era primo cittadino negli anni della costruzione della centrale a turbogas. Su questi due e sugli amministratori che erano al loro fianco, in questi giorni si sta concentrando il “fuoco nemico”. In vista delle elezioni amministrative del 2014, questi attacchi potrebbero rappresentare un handicap. Insomma, come se non bastasse quel monumento allo scempio nell’Agro caleno che già di per sé rappresenta un ricordo a futura vergogna.
Gli errori del carrozzone cosentiniano, però, potrebbero rivelarsi fatali anche per la nuova e divisa “brigata zinziana”. Negli anni della centrale, infatti, il potere politico reale in queste zone era detenuto da Cosentino e da quello che è passato alla storia (soprattutto delle cronache) come il “gruppo del Ce4”; oggi quello scettro sembra essere passato nelle mani dell’onorevole Domenico Zinzi, attuale Presidente della Provincia di Caserta. Gli attuali suoi sostenitori potrebbero commettere gli stessi errori commessi con la centrale della Calenia da quelli dell’ex coordinatore campano del Pdl. Gli zinziani sparanisani che si appresterebbero a incrociare la sciabola con il redivivo Merola, una parola chiara sulla Centrale a Biomasse (che dovrebbe nascere accanto a quella a turbogas, nell’area ex Pozzi) non l’hanno detta ancora. Forse per non dispiacere l’amico di partito Antonio Caparco (sindaco di Calvi Risorta) e l’amico Mimì (marcianisano come gli imprenditori Iavazzi)?
Red. pol.