PIGNATARO M. – Le dimissioni di Francesco De Rosa dalla carica di Consigliere comunale per l’avvicinamento di Gaetano Fucile all’area di maggioranza, potrebbero sembrare una esagerazione. Chi conosce i trascorsi e i vecchi dissapori tra i due, invece, potrebbe dimostrarsi meno sorpreso di questo presunto atto di responsabilità.
Siamo alla vigilia delle elezioni amministrative del 2002 e i due pretendenti alla carica di sindaco, Giorgio Bovenzi e Giorgio Magliocca, sono in piena campagna acquisti per assicurarsi candidati validi dal punto di vista del potenziale elettorale. In piazza Umberto I circola la notizia che De Rosa potrebbe essere uno degli elementi della lista “Alleanza Civica” guidata da Magliocca. Gaetano Fucile, che già era entrato a far parte del gruppo dell’ex sindaco e che aveva strappato la promessa di una dignitosissima vicesindacatura in caso di vittoria, – secondo quanto riportano alcuni testimoni – avrebbe telefonato seduta stante ai vertici casertani di Forza Italia (probabilmente proprio all’ex Sottosegretario Nicola Cosentino) per convincerli a dissuadere De Rosa dalla candidatura in quella che avrebbe dovuto essere una lista di centrodestra. Per motivi non meglio chiariti, pur essendo anche De Rosa (come Fucile) “forzista” e cosentiniano, non ispirava la fiducia dell’ingegnere, il quale riuscì a ottenere l’esclusione dell’ex vicesindaco dal gruppo “magliocchiano” (De Rosa poi si sarebbe candidato con Giorgio Bovenzi diventando consigliere comunale ed entrando comunque a far parte della maggioranza, salvando Magliocca nel corso di una crisi politica che caratterizzò il suo primo mandato). A distanza di tredici anni la storia sembra ripetersi a parti invertite, ma ancora una volta è De Rosa a dover lasciare.
Red. pol.