PIGNATARO MAGGIORE/PASTORANO/VITULAZIO – Definitiva la condanna (rideterminata in tre anni di reclusione) per bancarotta fraudolenta patrimoniale a carico di Michele Parisi, nato a Pastorano nel 1951 e ora residente in Vitulazio, molto conosciuto anche a Pignataro Maggiore per i legami di parentela, di amicizia e di affari con la potente e sanguinaria famiglia mafiosa dei Lubrano. Il figlio di Michele Parisi, Francesco (che ha sposato una figlia di Antonio Lubrano, fratello del defunto capomafia Vincenzo Lubrano), è stato uno dei più stretti collaboratori del boss Raffaele Lubrano detto Lello, quest’ultimo ucciso in un agguato del “clan dei casalesi” il 14 novembre 2002 a Pignataro Maggiore. Per ricostruire l’intera vicenda giudiziaria i nostri pochi ma affezionati lettori possono leggere il testo integrale della sentenza della quinta sezione penale della Corte di Cassazione numero 9758 del 2018 che pubblichiamo a corredo di questo nostro articolo.
L’inchiesta della magistratura prese avvio dalla fine della “Tecno Impianti Liguria”, dichiarata fallita nel 2006, società a responsabilità limitata (con sede legale in La Spezia) di cui Michele Parisi era amministratore unico. Pubblichiamo anche la visura storica dell’appena citata “Tecno Impianti Liguria”, una scheda della Camera di commercio relativa allo stesso Michele Parisi e una storia delle sue partecipazioni societarie. Documenti dai quali i nostri lettori possono ricostruire le complesse attività economiche di Michele Parisi tra Pignataro Maggiore, Pastorano,Vitulazio, La Spezia e Firenze.
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Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it