CALVI R. – La salvaguardia del territorio è uno degli scopi che emergono dallo Statuto dell’Associazione Demetra . Un territorio che è da millenni a vocazione prevalentemente agricola. E’ il cuore della “Campania felix”, il giardino di Terra di lavoro. Un territorio il nostro che comprende una vasta area archeologica, che se opportunamente valorizzata potrebbe contribuire a migliorare l’economia regionale e quella nazionale. Producendo anche effetti positivi di ordine culturale che sociale.
Attualmente, grazie alla azione svolta dalla Soprintendenza Archeologica, nel Comune di Calvi Risorta sono stati effettuati interventi di scavo, restauro e valorizzazione sul Teatro romano, e stanno per completarsi i lavori di restauro del Castello aragonese.
Il nostro impegno, sia come Associazione che come gruppo politico, sarà quello di collaborare e di tutelare l’immenso patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri avi, per tramandarlo integro ai posteri e per godere dei benefici economici e sociali che tale azione comporta
Un impegno duraturo e continuato, non da utilizzare come biglietto da visita solo ed esclusivamente in campagna elettorale, come è stato sempre fatto nella storia recente dalle precedenti amministrazioni, ma come momento di crescita politica e culturale necessaria per innescare quei processi virtuosi che producano un effettivo e positivo cambiamento.
Purtroppo per decenni il nostro territorio è stato in balìa di amministratori irresponsabili e di imprenditori senza scrupoli: martoriato da traffici illeciti ed usato come discarica di rifiuti tossici e nocivi; disseminato indiscriminatamente di attività estrattive abusive che hanno prodotto lo smembramento di intere colline e infestato dall’istallazione abusiva e selvaggia di antenne per la telefonia mobile.
Dette istallazioni che hanno fatto registrare un aumento vertiginoso delle patologie di cancro, di intolleranze alimentari, di allergie e di malformazioni. Oltre al pericolo per la salute si aggiungono i rischi sui prodotti agricoli e zootecnici che hanno causato un forte calo sulla produzione.
Proprio su questo territorio, ignorato soprattutto dagli amministratori, incombe una notizia a dir poco terrificante, l’edificazione di una centrale a biomasse, nell’area ex Pozzi, posta a poche centinaia di metri dalla importantissima area archeologica della Città di Cales.
Ciò trova fondamento nell’acquisto dei terreni da parte della Iavazzi srl, nel conseguimento a vantaggio della stessa società di una importante promessa di finanziamento e nell’abbattimento, autorizzato, di alcuni fabbricati che si trovano sulla zona.
Desta già molta amarezza, l’esistenza, sul territorio dell’Agro Caleno, di ecomostri lesivi per l’ambiente. A Sparanise domina la Calenia Energia, una centrale a turbogas, a Pignataro Maggiore la Biopower, mai entrata in funzione per infiltrazioni criminali. Ne consegue che la realizzazione di un nuovo colosso sarebbe improponibile nel nostro territorio, non porterebbe alcun beneficio, anzi, al contrario arrecherebbe ulteriori danni. Infatti dagli inventari europei delle emissioni di diossine e idrocarburi, il primato assoluto spetta proprio alla combustione di biomasse, inoltre bisogna chiarire che la biomasse non brucia solo legno, ma anche e principalmente immondizia.
Perciò qualora la notizia fosse veritiera, riteniamo che l’area, già fortemente martoriata, non può e non deve accogliere quello che altro non è che un “inceneritore mascherato”.
Chiediamo pertanto la collaborazione di tutte le Istituzioni e la partecipazione attiva di tutti i cittadini a manifestare il proprio dissenso. Difendiamo “la nostra terra” e diciamo “NO” all’istallazione della centrale.
Associazione Demetra