BELLONA – Per chi conosce la storia degli ultimi anni di questo territorio, sicuramente non si sorprenderà dell’incendio doloso all’”Ilside”. Ancora una volta, infatti, il sito di stoccaggio dei rifiuti di Bellona è al centro di preoccupanti manovre a danno della salute pubblica e a vantaggio della solita lobby dei rifiuti, la quale, nonostante un pessimo restyling, è sempre formata dalle stesse persone. Già, sempre gli stessi personaggi, quelli che gestivano il consorzio per i rifiuti Ce 4 (Caserta 4) e che decidevano le sorti dell’emergenza rifiuti in Campania (grazie al trasversalismo nell’Impregeco e nel commissariato straordinario). Muovono i fili di chi ieri era in seconda fila e oggi è stato “promosso” a protagonista e responsabile primo degli interessi di quel gruppo. Un manipolo di affaristi che qualche tempo fa agiva pesantemente tra Sparanise, Pignataro Maggiore e Calvi Risorta, e che attualmente sta intervenendo nella vita pubblica in comuni come Vitulazio, Bellona e Capua.
Proprio nel comune sul Volturno si sta combattendo una partita importante con la localizzazione del gassificatore, la “gallina dalle uova d’oro” che tanti amministratori vorrebbero e alla quale i cittadini dicono No. Ma il sindaco Antropoli ha ottenuto una maggioranza quasi bulgara alle ultime elezioni amministrative e, fuori e dentro il Consiglio comunale, si sente legittimato a ignorare la gente, per adottare il piano dei rifiuti griffato Arena-Mastellone-Zinzi. Lo stesso che vorrebbe impiantare bruciatori di ogni tipo in tutta Terra di Lavoro. A Vitulazio la promessa di un posto nel consorzio unico per i rifiuti o nella vigilanza privata, ha condizionato pesantemente la battaglia politica. Come potrebbe accadere anche nella vicina Bellona, alle prese con una campagna elettorale che vede lo strano attivismo di uomini legati all’Eco Campania e in rapporti imprenditoriali con l’Aversana Petroli dei Cosentino, e una altrettanto strana convergenza tra centrodestra e centrosinistra. Insomma, in questi comuni, la lobby dei rifiuti potrebbe trovare appoggi importanti nella difficile crociata finalizzata a convincere l’opinione pubblica che, in fondo, quello del gassificatore è un ottimo “partito”.
E allora già si scommette che alla prima occasione (molto probabilmente nella seduta del Consiglio comunale di lunedì sul gassificatore di Capua) qualcuno dirà che se ci fosse stato un inceneritore/gassificatore, lo scempio dell’”Ilside” non ci sarebbe stato. In fondo il sito di stoccaggio dei rifiuti bellonese ha già rappresentato in passato un valido “capro espiatorio” per gli interessi di questo gruppo. Nel 2007, quando il commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti bocciò la costruzione del termovalorizzatore nell’area di Parco Saurino 3, per dare un contentino agli amici degli amici, a qualcuno venne in mente di allestire lì una discarica (la prossima settimana caleno24ore.it ritornerà su nomi e fatti relativi a questa discarica). Contestualmente scoppiò un incendio all’”Ilside” e alcuni Comuni decisero di dirottare il conferimento indovinate dove? Ma naturalmente a Parco Saurino, dove la lobby legata al Ce 4 era di casa. Oggi, visto che al timone ci sono ancora gli stessi personaggi, è lecito chiedersi se la salute dei cittadini è stata sacrificata sull’altare degli interessi di quel gruppo e degli imprenditori amici che si avviano a gestire in regime di monopolio l’importante settore dei rifiuti.
Davide De Stavola