VITULAZIO – L’ex Direttore Generale del Consorzio Unico di Bacino “dei rifiuti”, il dr. Antonio Scialdone, attuale Consigliere Comunale di minoranza a Vitulazio, è stato assolto per il reato di disastro ambientale. Infatti, la Seconda Sezione Penale del Tribunale Penale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dalla dott.ssa Di Girolamo, ha assolto tutti gli imputati del processo intentato dalla locale Procura, in merito al disastro ambientale e sulla conforme non gestione della nota discarica di Parco Saurino di Santa Maria la Fossa. Scialdone, cosi come per tutti gli altri imputati, tra politici, funzionari statali e manager dei rifiuti, è stato assolto dal reato più grave (disastro ambientale), mentre per l’abuso d’ufficio in concorso, è stato decretato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. A seguito dell’assoluzione da parte del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il dott. Antonio Scialdone, Consigliere Comunale del Gruppo “Io ho il coraggio di cambiare”, ha dichiarato: “Per me una giornata bellissima. Oggi sono stato assolto per non aver commesso il fatto. La verità si è fatta strada nel sentiero lungo, stretto e tortuoso del nostro sistema giudiziario. Essa ha trovato lo spazio nel fango soffocante. Assoluta fiducia nei magistrati uomini di grande coraggio. L’onestà non è uno sharm è un valore che mi appartiene dalla nascita. Essere onesto poi, quando si opera in un contesto difficile lo è ancora di più. Un grazie anche ai miei detrattori”.
Ecco i nomi di tutti assolti dalle accuse Giuseppe Valente di Mondragone, già direttore del Consorzio Ce4 ed oggi collaboratore di giustizia, l’ex sindaco di Villa Literno e consigliere regionale Enrico Fabozzi, all’epoca dei fatti presidente del Cub, l’ex direttore generale del Cub Antonio Scialdone di Vitulazio, il commissario prefettizio del Consorzio Ce4 Emilia Tarantino di Santa Maria Capua Vetere, il generale Achille Foggetti, Isidoro Perrotta, responsabile dell’area di coordinamento degli impianti, Sebastiano Izzo e Giuseppe Venditto di Caserta. La sentenza è stata emessa alla vigilia di Natale. Una sentenza che segue la richiesta di assoluzione avanzata nell’ultima udienza dalla Procura, per la quale “il disastro c’è ma non è stato possibile individuarne le responsabilità dei singoli”.