BELLONA – Oggi (14 luglio) Bellona, dopo l’incendio al sito di stoccaggio dei rifiuti dell’Ilside, vivrà una giornata importante. Alle 19 si riunirà il Consiglio comunale dopo che la minoranza ha chiesto una convocazione ad hoc per discutere della questione ambientale. La cittadinanza attende con ansia quali saranno le determinazioni del massimo organo collegiale comunale e quale sarà la linea che seguirà l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Filippo Abbate, dopo aver procrastinato l’adozione di misure di prevenzione reali per evitare quanto accaduto martedì scorso. Dopo la seduta consiliare, i comitati e i cittadini si ritroveranno in piazza don Milani per una manifestazione informativa che si snoderà in corteo per le strade di Bellona.
Nel frattempo dal Comune è stata diffusa la prima relazione realizzata dall’Arpac nelle ore dell’incendio in località Ferranzano. Secondo quanto scritto dai tecnici, le fiamme hanno bruciato qualcosa come 300 tonnellate – soprattutto pitture, vernici di scarto e amianto – contenute nel capannone all’ingresso del sito.
Nella relazione di sopralluogo dell’Arpac del 16.09.2014, inoltre. si annotava una giacenza dei rifiuti, al 06.07.2013 – giorno di chiusura dell’impianto -, di un quantitativo di circa 4500 tonnellate di rifiuti: 1500 di rifiuti urbani e rifiuti speciali pericolosi e non, e 3000 tonnellate di rifiuti combusti nei precedenti incendi (quello dell’aprile del 2012). Eppure la Esogest Ambiente srl avrebbe dovuto bonificare l’area – non a caso aveva ricevuto già 163mila euro per la campionatura dei rifiuti, soldi poi ceduti alla Geisa spa, altra società della galassia imprenditoriale dei Sorbo.
Intanto le rivelazioni dell’Arpac, la quale in queste ore sta trasmettendo una serie di dati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che indaga sulle responsabilità dell’incendio, continuano. Nei pressi del Comune sono arrivati i mezzi dell’agenzia regionale con delle centraline per la rivelazione del livello di inquinamento dell’aria.
Red.
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