SPARANISE – Negli ultimi anni, al culmine delle mobilitazioni per la difesa del territorio dalla speculazione e dalla devastazione ambientale, un movimento per la riappropriazione del bene comune ha preso forma e vigore nell’Agro Caleno.
Questo movimento autorganizzato, autonomo e popolare è stato il frutto della capacità di collettivi, associazioni e liberi cittadini di interpretare un sentire comune, un diffuso sentimento di rivolta contro un’aggressione continua all’ambiente in cui viviamo e all’esercizio dei diritti sociali e civili costantemente calpestati.
Questo grande ciclo di lotte ha sconfitto i propri avversari quando parlavano di nuove centrali da costruire, li ha battuti quando negavano la grave situazione d’inquinamento della ex Pozzi, li ha derisi quando riproponevano vecchi schemi della politichetta di provincia costringendo il quadro politico, pena l’impresentabilità dei suoi attori, ad uniformarsi nel discorso pubblico alle priorità e all’agenda elaborati dal basso.
La vittoria più grande, il risultato maggiore che questa stagione ci ha consegnato è costituito dall’aver rilanciato le rivendicazioni popolari sul territorio, partendo da una strenua battaglia per la riappropriazione di quanto negli anni, in nome di contingenti interessi speculativi e di profitto, è stato sottratto alle comunità.
Da questa esperienza, e in questa prospettiva, è nato a Sparanise, nel gennaio del 2014, Spazio CALeS. Uno stabile abbandonato una decina di anni prima è stato occupato, riaperto, riqualificato e restituito alla vita nell’ambito di un progetto di trasformazione quotidiana dell’esistente a partire dai bisogni e dalle necessità della comunità che lo anima.
Ma oggi abbiamo bisogno del tuo aiuto. Nonostante i lavori di riqualificazione dal basso siano partiti da subito, essi non sono sufficienti a risolvere tutti i problemi della struttura. Una parte importante del tetto è stata danneggiata dal tempo e dall’incuria e i lavori di risistemazione hanno costi notevoli. Per questa ragione abbiamo deciso di lanciare questa campagna per la ricostruzione, per dare un tetto ad una realtà di lotta in Terra di Lavoro, per ridare dignità ad un luogo che è patrimonio di tutti.