Domenica 29 settembre la raccolta dell’uva di Don Peppe Diana sui terreni confiscati al clan Nuvoletta

Domenica 29 settembre la raccolta dell’uva di Don Peppe Diana sui terreni confiscati al clan Nuvoletta

PIGNATARO M. – Comunicato stampa dal portavoce dell’ufficio stampa del Comune di Pignataro M., Salvatore Minieri.

Domenica 29 settembre, a partire dalle 9.30, si terrà la raccolta dell’uva della vigna intitolata a don Peppe Diana, in località Cento Moggia nel tenimento di Pignataro Maggiore.

L’iniziativa avrà soprattutto la finalità di restituire ai cittadini i frutti che, fino ad oggi, sono stati illecito appannaggio delle consorterie criminali del territorio.

Proprio per questa ragione, l’Amministrazione pignatarese ha voluto coinvolgere nelle operazioni di raccolta e vinificazione i ragazzi degli Scout, dell’Azione Cattolica e gli attivisti della Caritas per dare un concreto segnale di rinascita e di collaborazione sociale.

A partire dalla prima mattinata, infatti, i giovani appartenenti alle tre importanti associazioni si ritroveranno in piazza Umberto I per la Santa Messa, per poi partire alla volta dei terreni confiscati alla camorra, per raccogliere l’uva della vigna di don Peppe Diana.

“Un cammino di sinergia e, se me lo consentite, di grande affetto – ha commentato il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro – quello di domenica 29 è un appuntamento speciale, perché quella terra, sottratta con la violenza e tenuta con il terrore dalla camorra, torna nelle mani della parte migliore della società. Un momento simbolico – ha aggiunto il sindaco – ma soprattutto un esempio per far capire concretamente che quella terra ora è nostra”.

Negli ultimi tempi, lo tesso primo cittadino pignatarese ha curato personalmente e senza spese a carico dell’Ente la vigna intitolata a don Peppe Diana. “Un onore farlo – ha concluso Raimondo Cuccaro – il solo pensiero di poter collaborare in prima persona alla rinascita morale di questo territorio mi spinge a essere sempre in prima fila, soprattutto quando si tratta di curare un bene sottratto alla camorra”.

Commenta con Facebook