Domenica 7 ottobre Archeoclub Cales, Wikimedia e Soprintendenza alla scoperta dei beni dell’Antica Cales

Domenica 7 ottobre Archeoclub Cales, Wikimedia e Soprintendenza alla scoperta dei beni dell’Antica Cales

CALVI R. – Terza tappa. Riparte oggi, domenica 7 ottobre, alle ore 9.40, nei pressi del Castello aragonese, la carovana dell’Archeoclub Cales e Wikimedia, alla scoperta della Cales dimenticata. Terza tappa: il Teatro di Cales, a seguire l’Anfiteatro, la cattedrale romanica di san Casto e la visita alla Grotta dei Santi, per vedere gli affreschi di San Paolo, della Madonna in Trono con Bambino e la celebre Crocifissione. Sono pochi, gli stessi caleni che ne conoscono l’esistenza. E sono pochissimi quelli che, in questi anni, si sono preoccupati di preservarne la memoria e i resti che sopra praticamente abbandonati a se stessi. Perciò, domenica mattina, l’Archeoclub “Cales”, guidato dal presidente Paolo Mesolella, e la comitiva di Wikimedia, in arrivo da Roma e guidata dagli architetti Saverio Malatesta e Marina Milella guiderà i visitatori, oltre che al Teatro romano all’importante Anfiteatro, alla Cattedrale di san Casto e alla Grotta dei Santi che presenta ancora affreschi dell’XI e XII sec. La visita all’area archeologica, si avvale dell’autorizzazione della Sovrintendenza Archeologica per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, che con nota  12018 del 28 settembre scorso, a firma del Soprintendente dott.ssa Adele Campanelli “Preso atto delle finalità di valorizzazione e di promozione del patrimonio culturale caleno, ha autorizzato la visita all’Antica Cales”. Non solo il Teatro, però, sara metà della carovana Archeoclub: anche l’Anfiteatro e la Grotta dei Santi. L’anfiteatro per la sua struttura, in parte scavata ed in parte a terrapieno, come l’anfiteatro di Pompei eretto, poco dopo 1’80 a.C. e come l’anfiteatro di Sutri sulla Via Cassia, che sarebbe di pochi decenni posteriore a quello di Pompei, la prima fase dell’anfiteatro di Cales si può collocare tra il primo ed il secondo venticinquennio del I sec. a.C. Si accedeva all’ambulacro esterno attraverso quattro porte monumentali che si aprivano alle estremità degli assi. Infatti gli spezzoni dei corridoi anulari che ancora si conservano sull’intero quarto Nord-Est della cavea, comunicano con i resti di due portali monumentali aperti alle estremità Nord ed Est degli assi, dei quali si conservano soltanto pochi resti costituiti da un piedritto in laterizio con semicolonna dello stesso materiale su base di tipo attico. Poi c’è la grotta dei santi scavata nel tufo.  L’elemento interessante della grotta è rappresentato dagli affreschi votivi dei sec.X e XI, molto danneggiati dall’usura del tempo e dal vandalismo degli uomini: si trovano nella parete destra in un ordine, in quella sinistra in due ordini, nell’iconostasi e nell’absidiola. A destra vi sono affrescati, i Ss. Clemente, Silvestro, Massimo, Pietro, Stefano, la Crocifissione di S. Giovanni Evangelista, Santa orante, i Ss. Giovanni Battista, Cosma, Barbara, Simone; a sinistra un Santo vescovo, S. Lucia, un Angelo che tiene nella bilancia l’anima di S. Lorenzo, Santo ignoto, Ss. Michele, Castrensio, Maurizio, Bonifacio, Leggenda di S. Silvestro (il papa scaccia un dragone mentre nel cielo appaiono i Ss. Pietro e Paolo: l’affresco è opera preziosa della scuola benedettina del sec. X). In un’altra serie, nella parete dell’iconostasi, sono 6 busti di santi, in vesti bianche entro medaglioni a fondo giallo; sopra, S. Margherita che tiene una corona e Madonna col Bambino fra due preti, affreschi a colori più crudi di quelli della prima serie e appartenenti al sec. XI. Accanto, nella parete d., è un’orante e un Battista, che danno inizio a una terza serie, pure del sec. XI ma di mano diversa, che continua nella parete sinistra; sopra, la Leggenda di S. Silvestro, con 5 personaggi, l’ultimo dei quali è S. Silvestro, al cui fianco è il drago uscente da un’edicola. Nell’absidiola si trova una 4ª serie di affreschi, anch’essi del sec. XI con nel fondo Cristo in piedi tra gli arcangeli Michele e Gabriele e ai due lati, in piedi, di fronte gli uni agli altri, S. Pietro, S. Paolo, due apostoli e due vescovi. A destra la serie è continuata nella parete da un santo diacono e da S. Nicola. Un numero straordinario di santi. Domenica prossima, 14 ottobre, la carovana dell’Archeoclub, guidata dal prof. Mesolella, dal prof. Pasquale De Stefano e dal dott. Erminio Zona, visiterà l’abbazia benedettina del SS. Salvatore e la chiesa rupestre di Frate Janni dov’ è conservata una immagine miracolosa della Vergine Maria.

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