PIGNATARO MAGGIORE – Segnaliamo ai nostri pochi ma affezionati lettori, ma anche agli appassionati di statistiche a livello mondiale, che Pignataro Maggiore ha un record relativo al tratto di strada più controllato di tutto il pianeta terra: sono i pochi metri antistanti il centro sociale “Tempo rosso”, dove nel tardo pomeriggio del 28 e 29 aprile 2021– due giorni di seguito – i carabinieri della locale Stazione sono andati a controllare i militanti e gli ambientalisti impegnati nella pacifica, democratica ed ecologista realizzazione di striscioni per dire “no” al disastroso progetto dell’impianto dei rifiuti dei “Fratelli Gentile”. Un impegno ambientalista tutto a norma di Costituzione repubblicana, tuttora vigente, e sotto lo sguardo dei murales dedicati dai giovani del centro sociale ai combattenti, decorati e martiri della Resistenza contro l’oppressione liberticida nazi-fascista.
Siamo certi che alla stessa ora (poco dopo le 19) del 30 aprile 2021, saranno tanti i curiosi che faranno finta di trovarsi per caso dalle parti del centro sociale per vedere se ci sarà il terzo controllo in tre giorni consecutivi nei confronti degli attivisti del “Movimento BastaImpianti” e del centro sociale. Nel caso, il record mondiale di controlli sui pochi metri antistanti l’ex macello – sede di “Tempo rosso” – risulterebbe ulteriormente rafforzato. Non mancheranno, come è ovvio, i cronisti locali.
Noi non sappiamo, naturalmente, se tali controlli dei carabinieri della locale Stazione siano di propria iniziativa o ispirati da denunce, telefonate, sollecitazioni politiche e istituzionali o quant’altro. Nel caso si trattasse di una iniziativa dei vertici locali, provinciali o nazionali dell’Arma dei carabinieri, non c’è nulla da eccepire: possono controllare tutte le volte che vogliono, nel tratto antistante “Tempo rosso” e pure nel resto di Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera della camorra”. Nel caso, invece, si trattasse di controlli sollecitati da denunce di soggetti privati (o politici), siamo certi che i carabinieri siano pienamente informati di quanto è successo a un’informativa dei vigili urbani pignataresi, peraltro sconfessata dalla magistratura giudicante a tutti i livelli: dal GIP e, in sede di riesame, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e dalla Corte di Cassazione. Il pilastro della penetrante informativa dei vigili urbani contro i giovani di “Tempo rosso” (alcuni dei quali parenti stretti di vittime di reato di tipo mafioso, per coincidenza) si basava sulla denuncia e poi su un verbale di sommarie informazioni di un soggetto risultato legato a filo doppio agli affari della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia (condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato) Vincenzo Lubrano, consuocero di Lorenzo Nuvoletta e alleato di ferro di Totò Riina. Siamo sicuri che i carabinieri faranno gli opportuni accertamenti sui soggetti (noi non lo possiamo sapere) eventualmente denuncianti-ispiratori dei controlli del 28 e 29 aprile 2021: nessuna sorpresa, da parte nostra, se appartenessero al paludoso contesto politico-mafioso pignatarese, se fossero amici, parenti, prestanome, compari e “cumparielli” della potente e sanguinaria cosca mafiosa dei Lubrano. Informeremo i nostri affezionati lettori (e la Direzione distrettuale antimafia e la Commissione parlamentare antimafia, come già abbiamo fatto per la celebre informativa dei vigili urbani) qualora dovessero emergere i nomi di altri siffatti, lubraneschi denuncianti.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it