Ecco come sono scattate le manette per il Sindaco Romano e il suo vice Catone: dalla denuncia di Antonio Scialdone alle confessioni del Di Nardi, fino agli esposti dell’ex Sindaco Cuccari e l’interrogatorio della Del Monte

Ecco come sono scattate le manette per il Sindaco Romano e il suo vice Catone: dalla denuncia di Antonio Scialdone alle confessioni del Di Nardi, fino agli esposti dell’ex Sindaco Cuccari e l’interrogatorio della Del Monte




VITULAZIO – Per quel che riguarda i reati commessi nel Comune di Vitulazio, emergono due distinte vicende caratterizzate da una gestione privatistica da parte del Sindaco di Vitulazio, Luigi Romano, e di alcuni amministratori a lui vicini (tra cui il Vice-Sindaco Antonio Catone), del Comune che lo ha eletto, mediante l’asservimento delle funzioni pubbliche all’interesse personale e di pochi altri, a discapito ovviamente dell’interesse collettivo. La materia è quella degli appalti pubblici e le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata dal Procuratore Capo, dott.sa Maria Antonietta Troncone, hanno consentito di accertare che il Sindaco, nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici, ha violato le più elementari regole di trasparenza e imparzialità, per soddisfare interessi propri e dei sui solidali con un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica.

Oltre alla gestione illecita di una gara indetta dal Comune di Vitulazio per l’affidamento dell’incarico di stesura di una relazione geologica preliminare alla redazione del Piano Urbanistico Comunale di Vitulazio, buona parte delle indagini hanno riguardato l’affidamento del servizio comunale di igiene urbana che è stato attuato con delle modalità illecite. L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Maddaloni e supportati dai colleghi della Stazione di Vitulazio, è stata avviata grazie alle dichiarazioni del dott. Antonio Scialdone, ex Direttore del Consorzio Unico di Bacino della Provincia di Caserta e già consulente delle DHI Spa di Pastorano – di proprietà della famiglia Di Nardi da Vitulazio.

Lo Scialdone, in data 23-09-2015, denunciava un’illecita gestione dell’affidamento diretto del servizio di igiene urbana – raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani – per il Comune di Vitulazio, alla società DHI Di Nardi Holding Industriale che all’epoca dei fatti era amministrata da Alberto Di Nardi. Un mese prima, in riferimento all’affidamento diretto che era stato concesso alla DHI Spa con ordinanza a firma del Sindaco Romano, veniva inoltrata denuncia a firma dalla dott.ssa Giovanna Iannotta, titolare della ditta “Ambiente e Servizi” di Vitulazio, società per la quale lo Scialdone aveva svolto una consulenza. Dopo qualche tempo, ad indagini già avviate, in data 10-08-2015, presso i Carabinieri della Stazione di Vitulazio si presentarono i Consiglieri Comunali di minoranza, Achille Cuccari e Giovanna Lina Scialdone (germana del citato Antonio Scialdone), i quali presentarono un dettagliato esposto in merito all’affidamento diretto per la gestione del servizio dei rifiuti, e nella stessa giornata, anche la Iannotta, della ditta “Ambienti e Servizi”, si recò dai Carabinieri, presentando una memoria scritta e chiedendo di accertare eventuali illegittimità dell’affidamento che il Comune aveva concesso ad un suo concorrente, ovvero la DHI Spa di Alberto Di Nardi, effettuato mediante ordinanza contingibile ed urgente a firma del Sindaco di Vitulazio, Luigi Romano, senza alcuna gara o procedura negoziata.

In data 26-10-2015, il dott. Antonio Scialdone, sentito dai Carabinieri di Vitulazio, sosteneva che l’affidamento illegittimo alla DHI Spa era frutto di un rapporto di “corruzione” che si era venuto a creare tra l’imprenditore Alberto Di Nardi ed il Sindaco Romano che “… ha fatto con propria ordinanza sindacale, un affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti alla DHI, dietro l’assunzione di personale, su espressa richiesta ed indicazione. Poi lo stesso Scialdone, sempre in data 26-10-2015, dichiara: “Il Responsabile del Settore Ecologia del Comune di Vitulazio è l’Architetto Cornelio Socci, nominato direttamente dal Sindaco, persona di sua fiducia … che sta predisponendo il bando di gara su misura per la DHI per favorire l’aggiudicazione del servizio. A ciò va aggiunto che il consulente fiscale e del lavoro della DHI è il ragioniere Domenico Ciriello, cognato del Sindaco in quanto sposato con la sorella di quest’ultimo. Inoltre, il socio di studio del cognato del citato politico (Sindaco Romano, n.d.r.) è il dott. Luigi De Crescenzo che è il presidente del collegio dei revisori dei conti della DHI Spa”.

In data 21-06-2016, l’ex vice-sindaco Giovanna Del Monte (attualmente Consigliere Comunale Indipendente) venne convocata presso gli uffici della Procura e nel rendere diverse dichiarazioni, parlò di alcuni dissidi che ha avuto con il Sindaco Romano a partire dall’estate 2015 e che avevano determinato la revoca del suo mandato da vicesindaco e assessore. La Del Monte, davanti ai magistrati che la interrogheranno per diverso tempo, lascia intendere che il tutto nasce proprio dall’affidamento della gestione del servizio di igiene urbana alla società di proprietà del Di Nardi, atteso che nell’agosto del 2015 rifiutò, in assenza del Sindaco Romano (in ferie), di sottoscrivere l’ordinanza contingibile ed urgente predisposta per il Di Nardi che da lì a poco avrebbe iniziato a svolgere il servizio di raccolta e trasporto rifiuti.

In data 08-03-2016, l’imprenditore Alberto Di Nardi (all’epoca Amministratore della DHI Spa), a seguito del suo arresto avvenuto il giorno prima (07-03-2016) per le note faccende del Comune di Maddaloni, iniziò una sorta di collaborazione con i magistrati, rendendo lunghi interrogatori e nel corso dei quali chiariva i suoi rapporti con il Sindaco di Vitulazio, Luigi Romano, con l’Assessore all’Ecologia, Antonio Catone, e con il responsabile del Servizio Ecologia del Comune di Vitulazio, l’Architetto Cornelio Socci. Di Nardi, infatti, nel confermare che il Comune di Vitulazio aveva affidato alla sua società il servizio di igiene urbana mediante ordinanza sindacale “diretta”, già dal mese di agosto del 2015 e senza alcun tipo di gara ed ulteriormente prorogato tramite la stessa tipologia di affidamento “illecito”, dichiara che in cambio avrebbe ricevuto delle pretese di assunzioni, sponsorizzazioni e di richieste di denaro, sia dal Sindaco di Vitulazio Romano che dal vice-sindaco Catone.

Dopo i verbali  – spiega Di Nardi – e tutte le altre incombenze, il Sindaco di Vitulazio, il Romano, ci chiese di fare una sponsorizzazione al comitato festeggiamenti e noi elargimmo all’epoca 1.500 o 2.000 euro. Però già precedentemente (prima dell’affidamento diretto, n.d.r.) il Sindaco Romano una volta mi chiamò e mi chiese se potevamo dare uno sponsor di 500 euro, cioè di dare 500 euro al figlio perché doveva fare alcune attività di fuochi pirotecnici o altre cose del genere. Questo era il marzo precedente (2015, n.d.r.) … Quando ci affidarono la gara … il Sindaco mi segnalò la possibilità – (Romano riferisce al Di Nardi: “tu sei del territorio ho dei ragazzi se vogliono venire a lavorare… vedi se te li puoi mettere a lavorare). Io quei ragazzi che mi segnalò li misi a lavorare presso la ITERAGIR Srl, che è l’azienda di mio cugino. Nel periodo ottobre-novembre (2015, n.d.r.) dal Catone mi fu rappresentato che lui aveva l’esigenza di 700 euro che doveva utilizzare perché doveva inviare alcuni giovani di Vitulazio a fare dei colloqui per una ipotetica assunzione nella mensa dell’ospedale di Aversa.… Ci fu chiesta la sponsorizzazione della parrocchia (Romano dice a Di Nardi: “oramai si è aggiudicato l’affidamento, ci serve una sponsorizzazione per la parrocchia”) che io ho dato regolarmente … consegnando un assegno al Parroco Don Pasquale Violante”. 

Questo è quello che sinteticamente emerge dagli atti dell’inchiesta, prodotti dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e confermati dall’ordinanza a firma del Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Sergio Enea, che ha portato agli arresti sia il Sindaco Romano che il Vice-Sindaco Catone, e che vede indagato lo stesso imprenditore Alberto Di Nardi – tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio, indebita induzione a dare o promettere utilità. L’indagine condotta dal giugno 2015 al marzo 2016, mediante attività tecnica (intercettazioni telefoniche e ambientali), dinamica (pedinamenti) e prove dichiarative, ha permesso di accertare e disvelare per il Comune di Vitulazio, così come in precedenza per il Comune di Maddaloni, un avvilente scenario in cui amministratori pubblici, eletti e/o nominati a garanzia e tutela degli interessi della collettività, piegano la funzione pubblica a meri interessi privati. Il Sindaco di Vitulazio, infatti, adottava nell’estate del 2015 un’ordinanza contingibile ed urgente con cui veniva affidato il servizio raccolta rifiuti alla DHI spa, prorogato per i successivi 9 mesi, pretendendo ed ottenendo in cambio dal Di Nardi, l’assunzione di due dipendenti e la promessa di ulteriori quattro assunzioni nonché la dazione della somma di euro 3.200, parte dei quali sotto forma di sponsorizzazione. Difatti, i vari fenomeni di corruzione connessi all’illecito affidamento diretto del servizio di igiene urbana alla DHI Spa, sono: richiesta di soldi per i fochi pirotecnici elargiti su richiesta del Sindaco e consegnati nelle mani del figlio dello stesso Romano; richiesta di sponsorizzazioni alla Parrocchia, sempre ad opera del Sindaco Romano e del vice-sindaco Catone (confermate dall’ex parroco di Vitulazio, Don Pasquale Violante, sentito più volte dai Magistrati); richiesta di soldi ad opera del vice-sindaco Catone per dei corsi di formazione da pagare per alcuni giovani di Vitulazio che dovevano essere assunti presso la mensa dell’Ospedale di Aversa; richiesta di assunzioni di vari giovani di Vitulazio presso le ditte riconducibili al Di Nardi.

17-02-2017

Alfredo Di Lettera

 

Commenta con Facebook