VITULAZIO – Alle ore 9,00 di ieri mattina (28 febbraio 2017), con un’aula consiliare gremita fino all’orlo, con circa un centinaio di vitulatini che di buon’ora si sono presentati in massa presso la Casa Comunale per assistere allo “storico ed indegno” Consiglio Comunale, caratterizzato da una maggioranza consiliare dimezzata e che a tutti i costi cerca di tenersi in piedi, nonostante l’indagine compiuta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere abbia “scoperchiato” una gestione privatistica e poco cristallina della “cosa pubblica” da parte dell’Amministrazione Comunale di Vitulazio. Il Sindaco, Luigi Romano, arrestato, è segregato agli arresti in casa e sospeso dal Prefetto di Caserta; il vicesindaco Antonio Catone, arrestato e dimissionario da tutte le cariche comunali che, ancora oggi, si trova recluso da 13 giorni presso la Casa Circondariale di San Tammaro; l’Assessore Comunale Giovanna Falco, indagata a piede libero; e suo marito, il geologo Franco Antonio Criscione, arrestato nella medesima inchiesta ed ancora oggi detenuto.
La prima convocazione del Consiglio Comunale di Vitulazio, convocata per la mattinata del 27 febbraio 2017 alle ore 09,00, è stata dichiarata deserta, poiché a presentarsi alla “prima chiamata” c’erano solamente i 5 i rappresentanti della minoranza, mentre quelli della maggioranza si sono dati alla “macchia”, poiché non erano in grado di raggiungere il numero legale al fine di rendere valida la riunione di Consiglio Comunale. Infatti, anche se la minoranza era presente, ma all’esterno dell’aula consiliare, i soli 5 Consiglieri di maggioranza rimasti “immuni” dagli arresti e dalle dimissioni, con il loro esiguo numero non avrebbero potuto garantire la legittimità dell’adunanza. Il regolamento, infatti, prevede che per rendere valida la riunione (in prima convocazione) devono essere presenti un minimo di 6 Consiglieri Comunali. Diversamente, è andata meglio per la seconda convocazione della medesima adunanza di Consiglio Comunale, riunitosi nella mattinata di ieri (28 febbraio 2017 alle Ore 09,00), poiché anche con la presenza di soli 4 Consiglieri Comunali, era possibile dichiarare valida la seduta e votare gli ordini del giorno con una presenza più risicata.
All’appello, effettuato sotto lo sguardo vigile del presidente del Consiglio Comunale, il dott. Raffaele Di Lillo, assistito dal Segretario Comunale, la dott.ssa Antonietta Tonziello, hanno risposto presente 10 Consiglieri Comunali, rendendo la seduta valida. Per la maggioranza erano presenti i 5 “restanti” Consiglieri Comunali (Rosa Sabatino, Giovanna Falco, Angelo Carusone, Assunta Cioppa e Raffaele Di Lillo), mentre per la minoranza non mancava nessuno, a partire da Achille Cuccari, Raffaele Russo, Giovanna Lina Scialdone, Immacolata Bernardo e Giovanna Del Monte. Mancavano all’appello gli altri tre della maggioranza, ovvero, il Sindaco di Vitulazio, il professor Romano, il vicesindaco Catone ed il Consigliere Carmine Di Rubba (dimissionario ed estraneo alle indagini).
I volti preoccupati dei componenti della maggioranza non esprimevano sicurezza, anzi, sembravano intimoriti e disorientati dalle questioni giudiziarie che hanno riguardato l’Amministrazione. L’atteggiamento dei cinque Consiglieri Comunali di minoranza non li hanno rinfrancati. L’opposizione, infatti, è insorta subito per l’orario abbastanza insolito della convocazione del Consiglio Comunale. Si è proceduto alla lettura, da parte del Presidente del Consiglio Comunale, il dott. Di Lillo, del Decreto a firma del Prefetto di Caserta, S.E. Arturo De Felice, che in data 15-02-2010, hadisposto – ai sensi dell’articolo 11 del Decreto Legislativo n. 235 del 2012 (Legge Severino) – l’immediata sospensione del Sindaco di Vitulazio, Luigi Romano, e del Vice-Sindaco dello stesso Comune, Antonio Catone, nei confronti dei quali, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott. Enea, in quanto gravemente indiziati per reati commessi nella qualità di pubblici amministratori.
Al termine della lettura del citato decreto di sospensione, trasmesso dal Prefetto di Caserta al Comune di Vitulazio, sono iniziate gli alterchi tra maggioranza e opposizione. La prima controversia è scaturita proprio dal ruolo di Sindaco “facente funzione”, assunto dall’Assessore Comunale Rosa Sabatino che, dopo l’arresto del Sindaco e del Vicesindaco (privati dalla libertà personale e sospesi dalle cariche comunali) e dopo la rinuncia degli altri Assessori Giovanna Falco e Angelo Carusone, è stata costretta ad accettare “ad interim” l’incarico. Così come spiegato dal Presidente Di Lillo, la Prefettura di Caserta aveva chiesto al Comune il nominativo dell’Assessore che doveva adempiere all’incarico di Sindaco “facente funzione” e che tale scelta è stata compiuta in ossequio dell’articolo 20 dello Statuto Comunale, ovvero che in assenza di Sindaco e del Vicesindaco, tale funzione venga svolta da un Assessore Comunale scelto secondo l’ordine di elencazione riportato nella delibera di nomina della Giunta Comunale.
Ad incalzare la maggioranza, proprio su tale argomento, è stato il Consigliere Russo asserendo che: “Il Sindaco facente funzione, ad oggi, non c’è poiché l’incarico assunto dall’Assessore Sabatino non è legittimato da alcun regolamento comunale o normativa nazionale. Tale nomina è stata cucinata in casa”. Un caso del genere, come quello avvenuto a Vitulazio, non si è mai presentato in altri Comuni e non c’è alcuna sentenza o direttiva ministeriale che chiarisca la procedura da adottare. In merito, il Consigliere Cuccari ha ironizzato: “Questo è un caso unico in tutt’Italia… facciamo scuola”. A cercare di chiarire la questione è stata la Consigliera Assunta Cioppa, la quale ha spiegato che sia il Sindaco “facente funzione”, Rosa Sabatino, che il Segretario Comunale, dott.ssa Tonziello, si sono recati in Prefettura per avere delle delucidazioni in merito a questa incombenza, ma per il momento dall’Ufficio Territoriale di Governo non è giunta alcuna comunicazione. Il Consigliere Russo, a questo punto, precisando che pure lui è stato ricevuto in Prefettura, ha affermato: “Questo Consiglio Comunale è illegittimo poiché non c’è un Sindaco legittimato, designato in base a norme che non lo consentono ed un regolamento che non lo prevede. La dott.ssa Sabatino sta svolgendo le funzioni di Sindaco in modo illegale … voi non ci potete imbrogliare e questa non è la Repubblica delle Banane, poiché noi ci troviamo con la sospensione di Sindaco e Vicesindaco (sancito dal Prefetto) e non nell’ipotesi d’impedimento temporaneo o assenza degli stessi”.
Inoltre, il Consigliere Russo ha dichiarato che: “In questi giorni, al di là di quello che è successo – ed abbiamo espresso già troppa solidarietà ai membri della maggioranza -, ci sono stati dei tentativi brutti di avvinare qualche Consigliere di minoranza per convincerlo a votare favorevolmente i punti posti all’ordine giorno”. Poi è intervenuta la Consigliera Immacolata Bernardo, asserendo che: “In relazione e delle voci che circolano sulla mia persona, ci tengo a precisare che io non ho ricevuto alcuna proposta di incarico dal punto di vista professionale da questa amministrazione e comunque se qualora dovesse succedere la riterrei un’offesa”.
Dopo la presa d’atto della sospensione prefettizia a carico del Sindaco Romano e del vicesindaco Catone, che non ha necessitato di una votazione da parte del Consiglio Comunale, poiché trattasi di una comunicazione, il Presidente Di Lillo ha provveduto a illustrare il secondo punto posto all’ordine del giorno, ovvero la “presa d’atto delle dimissioni del Sig. Carmine Di Rubba da Consigliere Comunale – surroga con il Sig. Giuseppe Scialdone – Primo dei non eletti della lista n. 3 “Unità e Solidarietà”. Dopo una lunga discussione sulla modalità di votazione, che alla fine ha stabilito di spezzettare in due votazioni la citata deliberazione, prevedendo un’alzata di mano per la presa d’atto delle dimissioni ed un’altra per la surroga dello stesso dimissionario con il primo dei non eletti della medesima lista. Votazione finita in parità con i cinque voti favorevoli della maggioranza e gli altrettanti contrari della minoranza, determinando la bocciatura della proposta della maggioranza.
Poi si è passati alla votazione, con la suindicata modalità di approvazione ad alzata di mano, del terzo ed ultimo punto posto all’ordine del giorno, ovvero la “presa d’atto delle dimissioni del Consigliere Comunale Antonio Catone – surroga con la Sig.na De Domenico Pasqualina Maria – Seconda dei non eletti della lista n. 3 “Unità e Solidarietà”. Anche in tale circostanza la delibera è stata bocciata poiché i soli cinque voti della maggioranza risultavano essere equivalenti a quelli della minoranza.
L’intera minoranza ha spiegato che il voto contrario alla surroga di Giuseppe Scialdone e Pasqualina De Domenico non è da ascrivere ad una questione personalistica nei confronti dei due ragazzi, ma è per una questione di illegittimità del Consiglio Comunale e del Sindaco “facente funzione”. Inoltre, il Consigliere Russo, ha dichiarato: “Con il nostro voto contrario alla surroga stiamo salvaguardando questi giovani da eventuali problemi…”. Al termine della seduta, il Presidente del Consiglio Comunale, il dott. Raffaele Di Lillo, ha preso atto che non si è proceduto all’approvazione dei punti posti all’ordine del giorno per mancanza della maggioranza rimandando il tutto alla prossima seduta del Consiglio Comunale.
01-03-2017
Alfredo Di Lettera