PASTORANO – Il gruppo politico “Il Paese che Vorrei” fa il punto dopo l’incontro preelettorale di ieri (25 maggio):
E’ sempre così,chi si affaccia alla politica, per la prima volta, ha tutta la voglia di confrontarsi, soprattutto pubblicamente; chi invece la mastica da anni, sa bene che i voti e i consensi, in queste terre, si racimolano in altri modi: magari con il vecchio e caro porta a porta. Una pratica che al sud Italia è genetica della politica, tanto da far da maestri a tutto il mondo.
E così, purtroppo, i candidati del Movimento 5 Stelle ( Margherita Del Sesto e Agostino Santillo), Michele Spina (IDV) e Angelina Cuccaro ( Campania in Rete), nonostante la voglia di discutere “faccia a faccia” e non “porta a porta”, si sono trovati da soli al tavolo del Confronto Pubblico sul tema LAVORO, organizzato da “IL PAESE CHE VORREI”, in compagnia del moderatore giornalista Salvatore Minieri e di un bel pubblico presente.
Di solito, chi non si presenta sul palco, non lo fa perché ha qualcosa da nascondere, si spera, ma perché si sente forte del suo elettorato contato e centellinato su fogli di carta segnati dopo un incontro, o magari semplicemente attraverso una telefonata per poi esplodere in un comizio, senza contraddittorio, poco prima della chiusura della campagna elettorale…un classico.
Ai candidati presenti “Il Paese Che Vorrei” dice grazie per la serietà dimostrata, per essersi messi in gioco, per aver risposto alle domande in modo chiaro e concreto, per aver promesso (sottoscrivendo un nostro documento ufficiale) di impegnarsi a proseguire il proprio interessamento verso la problematica del lavoro anche dopo la competizione elettorale.
Ai candidati assenti diciamo che non hanno alibi; non partecipando al confronto sono sfuggiti al loro dovere e alle loro responsabilità; diciamo a voi, e ai nostri concittadini politici come voi, che il vostro modo di fare politica ( una politica dei “porta a porta dei potenti”, la politica “dell’arrivare sempre dopo”, la politica della “non responsabilità”, la politica delle pizze – caffè – aperitivi elettorali piuttosto di un confronto serio sul lavoro) prima o poi finirà, prima o poi andrete a casa perché cacciati da chi ama e vuole una sana politica.
Ai cittadini tutti diciamo che “Il Paese Che Vorrei” non si arrenderà, che la guerra a chi ha rovinato il vero spirito della politica ( non solo a Pastorano…) non è finita, almeno per NOI.
IL PAESE CHE VORREI