Elezioni 2016: a Pignataro Cuccaro e Fucile, dopo aver distrutto il Pd, fanno un regalone a Magliocca. Martiello rompe il duopolio ventennale del duo Merola – Sorvillo. Borzacchiello, pur senza la maggioranza bulgara di Cenname, conquista Camigliano. A Giano le liste civetta non modificano gli equilibri elettorali e politici

Elezioni 2016: a Pignataro Cuccaro e Fucile, dopo aver distrutto il Pd, fanno un regalone a Magliocca. Martiello rompe il duopolio ventennale del duo Merola – Sorvillo. Borzacchiello, pur senza la maggioranza bulgara di Cenname, conquista Camigliano. A Giano le liste civetta non modificano gli equilibri elettorali e politici

AGRO CALENO – È stata una notte molto intensa quella degli spogli elettorali per le amministrative di ieri (5 giugno). Operazioni che hanno dato segnali politici molto netti. Partiamo da Pignataro Maggiore, dove il duo Cuccaro-Fucile, dopo aver disintegrato quello che restava del circolo Dem con il “patto del nazareno2.0”, è riuscito a confezionare un regalo graditissimo per il neo sindaco Giorgio Magliocca. Grazie alle scelte suicide politico-amministrative degli ultimi mesi, la lista espressione della maggioranza uscente, “L’Altra Pignataro”, ha toccato a malapena i 700 voti, facendo peggio della precedente esperienza di Fucile che pure nel 2011 aveva toccato quota 1141 voti. Cinque anni fa la performance dignitosa di “Amare Pignataro” aveva garantito l’equilibrio tra le prime due forze elettorali di quella tornata. Il crollo di ieri, invece, ha fatto lievitare lo squilibrio tra “Ricoloriamo Pignataro” e “Noi con il Cuore”.

Discorso diverso per Sparanise dove lo scontro ventennale tra Antonio Merola e Mariano Sorvillo, che ha segnato un’epoca per il comune “caleno”, è stato interrotto dall’inserimento nella disputa di “Sparanise in Movimento”, gruppo di ispirazione grillina che ha lavorato in questi ultimi anni per rompere schemi politici ormai consolidati. Come negli altri comuni, adesso arriva la prova del nove per Martiello e i suoi che passano dall’opposizione alla maggioranza.

Borzacchiello a Camigliano raccoglie il testimone da Cenname pur non avendo raggiunto le stesse percentuali di cinque anni fa. Nel 2011 l’ex sindaco sfiorò l’80%, mentre oggi il suo successore non raggiunge il 60% (anche se i competitor sono diversi). A Giano Vetusto, invece, il solito proliferare di liste infarcite di militari e lavoratori non residenti non hanno mutato gli equilibri elettorali consegnando la vittoria al candidato favorito (Antonio Feola).

Red.

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