SPARANISE – A poco più di dieci giorni dalla data del voto il clima politico continua a surriscaldarsi. Dopo ben tre comizi di Alleanza per Sparanise ieri (26 maggio) abbiamo assistito al ritorno sul palco di Sparanise in Movimento.
Ad impugnare il microfono Salvatore Martiello, trentottenne imprenditore candidato sindaco per la lista civica di ispirazione grillina. Le sue parole, pacate ma ferme, risuonano in una piazza particolarmente affollata. L’orientamento generale del discorso è di rispondere alle numerose accuse piovutegli addosso negli ultimi giorni di campagna elettorale.
La prima parte dell’intervento si concentra su quelle che, per l’aspirante fascia tricolore, sono le contraddizioni nelle accuse che gli vengono mosse, e denuncia: “Contro di noi in azione la macchina del fango”. Secondo Martiello, critiche e colpi bassi incassati nelle ultime concitate giornate sono il segnale di un fatto: la concreta possibilità da parte di Sparanise in Movimento di vincere le elezioni. E subito passa al contrattacco: “Merola dice che aveva pronto il baratto amministrativo. Fattore sostiene che non può essere realizzato. Merola afferma di aver trovato un Comune sull’orlo del dissesto finanziario. Fattore, al contrario, parla di ben 4 milioni nelle casse comunali, che poi diventano cinque per poi aggiungere addirittura che sarebbero parte dei famosi 7 milioni della centrale”. E su Piccolo: “Dice di avere la ferma intenzione di uscire dal Consorzio Idrico. Peccato che nel Consorzio siamo grazie ad una convenzione approvata e sottoscritta da Merola, attuale suo candidato sindaco”. Ma non è tutto: “Piccolo si spinge fino ad affermare che per un Comune non esistono investimenti ma solo spese. Ma le spese in conto capitale si chiamano investimenti. Piccolo li chiami come preferisce basta che siano soldi spesi bene”. E sulle critiche che quest’ultimo aveva mosso alle giornate ecologiche, bollate come una boutade elettorale, Martiello risponde: “Si, lo abbiamo fatto perché c’erano le elezioni. Un modo per esprimere con quale animo governeremo. E se ci sono ditte preposte a pulire, perché non lo hanno fatto?”. Rispetto alla campagna elettorale, di cui Piccolo chiedeva di rendere noti i finanziatori, Martiello non ha dubbi: “meglio spendere poche centinaia di euro per pochi manifesti molto grandi, che spenderne migliaia e tappezzare abusivamente un paese intero. La nostra è una campagna totalmente autofinanziata. I video ‘professionali’? Li facciamo noi. Abbiamo le competenze anche per questo”. E conclude: “è l’ultima volta che replicheremo alle loro accuse”.
A questo punto il discorso vira verso quello che lo stesso Martiello definisce “l’argomento più importante degli ultimi 25 anni dal punti di vista economico, sociale e politico”: la centrale termoelettrica. L’oratore precisa: “Mai detto che i trasferimenti della Calenia siano stati rubati da chi ha finora amministrato. Piuttosto che non abbiano saputo gestirli”. E sul maxi schermo riparte il video che la lista civica ha diffuso in rete, nel quale si ricostruisce la storia dei soldi versati negli anni dalla Calenia al Comune di Sparanise. Martiello è chiaro sul punto: i soldi, tanti, sono stati sperperati. Il ragionamento del candidato sindaco si sofferma sulla convenzione del 2008. Prima di scendere nel dettaglio dei singoli articoli Martiello sottolinea un passaggio: “tra le finalità della convenzione c’è quella di specificare e valorizzare gli oneri compensativi a carico di Calenia…”, dunque “la Centrale inquina per contratto” per cui “chi oggi si meraviglia delle emissioni dimostra di non sapere cosa ha firmato”. E sul punto 7 dell’art. 1, che prevede l’impegno del Comune a trasmettere annualmente una relazione a Calenia sulla corretta esecuzione della convenzione Martiello accusa: “non risulta che in 20 anni sia mai stato fatto”. Sotto la lente viene posto dunque il problema della trasparenza, “mai nessuno ha presentato pubblicamente la convenzione” e molti passaggi di pubblica rilevanza “non sono mai stati pubblicati sul sito del Comune”.
La convenzione, ad un anno dalla sua scadenza, viene letta e commentata in pubblica piazza con l’ausilio delle immagini sul maxi schermo, seguendo la successione dei capitoli così come riportati nel documento. La sintesi del ragionamento di Martiello è questa: l’accordo tra Calenia e Comune prevede la realizzazione di numerose opere ed interventi in favore del paese che ospita l’impianto. Ma per ogni opera ed intervento è contemplata la possibilità di scegliere un trasferimento in danaro in alternativa. Bene, sistematicamente si è scelta questa seconda opzione con il risultato che le opere non sono mai state realizzate e i soldi sono stati sperperati.
Una critica questa mutuata pari pari dai movimenti ambientalisti che nell’Agro caleno si sono battuti contro l’impianto prevedendo, in anticipo di qualche decina di anni rispetto alla politica istituzionale, la maggior parte delle criticità che oggi abbiamo dinanzi.
L’intera classe politica che ha amministrato negli ultimi 20 anni viene dunque rimessa sul banco degli imputati dal candidato sindaco di Sparanise in Movimento: “parlate ancora di campo sportivo, perché non lo avete realizzato con i soldi del contributo finanziario previsto dalla convenzione? Il patto di stabilità non c’entra niente visto che non era ancora in vigore”. E sui famosi 25 euro corrisposti annualmente ai cittadini richiedenti Martiello accusa: “in tanti anni è stato il commissario prefettizio ad accorgersi dell’assurdità di quanto previsto dalla convenzione. Il Comune perdeva ogni anno 23mila euro per darne 25 ai cittadini. Pensavano di comprare noi e la nostra intelligenza con una pizza, birra e coca cola all’anno”. E il tema del lavoro? “Quattro righe generiche in dodici pagine di documento. La misura di quanta dignità viene riconosciuta a chi lavora”. “Quando ci sono stati i licenziamenti – attacca – nessuno si è incatenato ai cancelli, solo letterine di circostanza”. Sull’inquinamento non manca una stoccata a Fattore: “con tutti i soldi già ricevuti dal comune nel 2008, all’atto della firma della convenzione, un mega display installato in piazza per monitorare le emissioni si poteva mettere. E le centraline, di cui Fattore lamenta l’ubicazione inappropriata, avrebbe potuto farle installare altrove, visto che era in amministrazione”.
Una disamina dettagliata, dunque, che a partire dall’accordo firmato nel 2008 analizza quelli che, a dire della compagine in corsa per il governo cittadino, sono stati i maggiori fallimenti della politica locale.
Ma è in conclusione del proprio intervento che Martiello lancia l’accusa più dura: “Avete costruito un clima di paura e terrore intorno alla politica. Troppe persone ormai non partecipano e non si esprimono perché vittime di questo clima”. E spiega: “Abbiamo parlato di una battaglia di civiltà. Ebbene, alle prossime elezioni dovrete decidere se a vincere dovrà essere la paura o la libertà”.
Termina così un discorso accorato che ha ricostruito, dal punto di vista di una delle tre liste in campo, la situazione attuale di Sparanise. Intanto stasera (27 maggio) sarà la volta dell’attesissimo ritorno sul palco dei comizi di Mariano Sorvillo e della sua Uniti per Sparanise.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)