PASTORANO – Dopo essere stato investito da Il Paese che Vorrei, Gaetano Di Gaetano traccia il percorso in vista delle elezioni amministrative di Pastorano del prossimo anno:
Ringrazio i simpatizzanti de”Il Paese che Vorrei”, soprattutto per la loro presenza ed il loro interessamento. Il Gruppo, come sapete, si è dotato di uno strumento politico nuovo, spesso elogiato come fonte di democrazia e partecipazione, altre volte dibattuto e criticato.
Indipendentemente dalle polemiche e dalle riflessioni che le Amministrative portano con sé, vorrei richiamare la vostra attenzione sulla situazione attuale.
Vi chiedo, in proposito, di riflettere a fondo sul compito che siamo chiamati ad assolvere, un compito importante e fondamentale, poiché si tratta della scelta del candidato Sindaco, che dovrà rappresentare il nostro Paese alle elezioni comunali fissate per i mesi di maggio/giugno dell’anno prossimo.
A prescindere da quale sara’ il risultato finale, mi auguro che la competizione sara’ sana e leale.
Che si basi su un confronto sincero e appassionato, che si fondi su contenuti validi e che sia la dimostrazione di un modo nuovo di fare politica, il cui fine è quello di lavorare per costruire e non distruggere.
Le Amministrative devono essere per i cittadini una valida opportunità di scelta. Proprio per conseguire una politica che si fondi sulla partecipazione noi chiediamo ai cittadini di scegliere il proprio candidato a Sindaco. Personalmente mi piacerebbe che questa scelta si basasse, oltre che sulle persone, sul programma e sulle idee che le stesse propongono.
Tengo a precisare che la mia candidatura è stata proposta dalla base stessa del Gruppo. È stata il risultato dell’iniziativa spontanea e disinteressata di alcuni simpatizzanti e non. Per questo sento il dovere di parteciparvi alcuni pensieri che mi assillano da un po’, rivolgendomi ai Pastoranesi e soprattutto a chi intende collaborare con il nostro progetto per un cambiamento nel nostro paese. Vorrei poter coinvolgere tutte le forze positive presenti sul nostro territorio, anche chi trovandosi a collaborare con la “disastrosa” maggioranza attuale, ne ha rappresentato il lato positivo!
All’origine di questo movimento spontaneo e disinteressato ci sono il desiderio e la volontà di rinnovarsi.
L’accettazione di questa proposta da parte mia ha richiesto tempo e riflessione, perché sono consapevole della responsabilità che il ruolo impone, infatti non sono uno sprovveduto e non sono un “superficiale”, come i miei detrattori mi definiscono. Al termine di questo percorso interiore ho acconsentito con convinzione e determinazione e sono profondamente onorato che mi sia stata proposta questa candidatura.
Il sostegno che ho ricevuto e ricevo è fonte di soddisfazione per me. È il segno concreto e tangibile che le persone credono in modo fermo e convinto nel rinnovamento e che non hanno paura di farlo.
Anche per questo ringrazio tutti coloro che mi stanno dando appoggio.
Credo che il presente, le condizioni politiche, culturali ed economiche in cui versa il nostro Paese, prospettino la necessità di nuovi protagonisti, che sappiano dare risposte diverse ai problemi che attanagliano il Paese.
Fare spazio e riporre fiducia nei giovani non significa ripiegare in uno scontro generazionale e politico tra nuovi e vecchi. Servono idee, serve una sinergia nuova che sappia operare per il conseguimento di obiettivi comuni.
Il nostro Paese, dunque, ha bisogno del rinnovamento. L’esperienza, tuttavia, deve essere valorizzata ed ascoltata. Essa ci insegna a ben operare ed, eventualmente, a non ripetere errori già commessi.
Vorrei che le prossime elezioni amministrative fossero un momento di grande partecipazione politica e cittadina, una vera e propria occasione per manifestare unita’ di intenti e di volonta’.
Non dobbiamo e non possiamo rinunciare al compito di fornire risposte e cercare soluzioni adeguate e credibili. Non si tratta di un compito facile, ma abbiamo il dovere politico e morale di provarci.
Per questi motivi ho accettato la candidatura e sono preparato a metterci la faccia. Sono pronto a giocare questa partita, ma per vincere dobbiamo giocarla insieme.
Di Gaetano Gaetano