La proposta di far slittare la scadenza per l’obbligo ad aderire al mercato libero dell’rnergia, è stata approvata. Uno dei correttivi del maxiemendamento all’attuale Legge di Bilancio, infatti, ha posticipato al primo gennaio 2022 la fine del mercato tutelato. Una modifica, questa, richiesta direttamente da ARERA che aveva, peraltro, invitato il Governo a programmare un’uscita graduale dall’attuale regime mettendo in campo una serie di iniziative che incentivino anche gli indecisi a informarsi in merito.
Slitta ancora l’entrata nel mercato libero
Si assiste quindi oggi a un ennesimo rinvio della chiusura definitiva del mercato tutelato dell’energia. Una chiusura che era stata fissata al 1 luglio del 2020, ma slitterà invece al 1 gennaio 2022 grazie ad un correttivo inserito nel maxiemendamento alla Legge di Bilancio. Le ragioni di questa scelta voluta soprattutto dall’Autorità per l’Energia sono più d’una, ma probabilmente la principale è attribuibile al fatto che sono ancora tantissimi gli utenti che non sanno quale sia la differenza tra i due mercati. Eppure, per comprendere se convenga entrare nel mercato libero o rimanere in quello di maggior tutela, basta informarsi presso i siti di nuovi operatori che ne spiegano la differenza e offrono un paragone tra i due. D’altronde anche gli organi di Governo sono convinti che questo passaggio sia un’operazione da affrontare con cautela, alzando quanto più possibile il livello di consapevolezza dei consumatori e aumentando l’offerta attualmente presente sul mercato. Lo stesso Ministro dello Sviluppo, infatti, ha caldeggiato la proposta, proponendo altresì di intervenire frazionando le scadenze.
Passare al mercato libero: una questione anche di risparmio
D’altronde già da oggi passare dal mercato tutelato al mercato libero consente di risparmiare una cifra non indifferente. Infatti, secondo recenti studi chi passa al mercato libero può risparmiare in un anno anche 309 euro, rispetto a quanto pagherebbe rimanendo nel mercato tutelato. Si tratta, in particolare, di un’indagine condotta grazie al confronto con i dati pubblicati da ARERA nell’aggiornamento trimestrale di ottobre, e dal quale si rileva un aumento della componente energia del 2,6%, che per il gas arriverò invece a toccare il 3,9%, e che ha colpito tutti coloro che hanno ancora i contratti con le Aziende di Stato.
Le società che agiscono all’interno del mercato libero invece stanno già facendo delle offerte agevolate particolarmente convenienti, grazie alle quali chi ha scelto di cambiare gestore sta risparmiando. In particolare, tra i profili analizzati nella ricerca, a ottenere il maggior risparmio rispetto ai single e alle coppie senza figli sarebbero le famiglie. Infatti sono proprio le famiglie a dichiarare in media un consumo di 3900 kW/h di elettricità e 1800 metri cubi di gas. Consumi sui quali è possibile calcolare il 13,1% in meno per l’elettricità e il -16,3% per il gas, per un totale come si è visto di 309 euro in meno l’anno.
Con l’ulteriore rinvio delle date relative al passaggio al libero mercato aumenta di conseguenza anche il tempo per informarsi a dovere e cambiare fornitore: non resta che cercare quello che risponde maggiormente alle proprie esigenze.
C. S.