Ennesima inchiesta sul Consorzio unico di bacino: il sostituto procuratore Guarriello iscrive nel registro degli indagati 15 persone. Tra loro anche Scialdone e Pontillo

Ennesima inchiesta sul Consorzio unico di bacino: il sostituto procuratore Guarriello iscrive nel registro degli indagati 15 persone. Tra loro anche Scialdone e Pontillo

VITULAZIO – Ai prossimi sposi Antonio Scialdone e Michela Pontillo arriva un regalo per nulla gradito. In queste ore, infatti, si è diffusa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex direttore del Consorzio unico di bacino per i rifiuti Napoli – Caserta e della sua compagna, da parte del Sostituto Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Silvio Marco Guarriello. L’inchiesta, che vedrebbe il coinvolgimento di quindici persone, ruota intorno agli incarichi dati dal Cub a una società di vigilanza, la quale avrebbe assunto dei giovani in cambio di voti alle elezioni regionali e alle elezioni amministrative del 2010.

Scialdone e la Pontillo, insieme all’ex vice presidente del Cub, Enrico Parente, e ad Antonio Pannone, sarebbero accusati di peculato relativamente alla vicenda riguardante la costituzione della società Vigilanza & Sicurezza, la quale ottenne degli incarichi di sorveglianza dal Cub sul deposito di Calvi Risorta, sulla sede  amministrativa dell’ex Consorzio Ce/4 a Cancello ed Arnone e su un sito di Piedimonte Matese. Particolare alquanto singolare della vicenda è che il Cub all’epoca era guidato da Scialdone e la società di vigilanza aveva fra i suoi soci (fino al 3 dicembre 2009) la Pontillo.

Secondo il pm Guarriello “detti contratti (tra Cub Vigilanza & Sicurezza) e, oltretutto fondati sul falso presupposto dell’urgenza, venivano stipulati in violazione del d.lvo 163/06 in quanto, poiché i lavori affidati, ove necessari, attenevano ad esigenza istituzionale e continuative del Cub, mancava il requisito dell’urgenza e perché con le suddette proroghe ed estensioni, fittiziamente frazionando il contratto, si faceva falsamente apparire che il servizio aveva un importo inferire alla cosiddetta ‘soglia comunitaria’ caso in cui, invece, sarebbe stato necessaria una procedura di evidenza pubblica”.

Non è finita qui. La coppia, insieme con Parente e Pannone, sarebbero accusati anche di corruzione (articolo 319 e 321 del codice penale) per “l’assunzione di vari giovani presso la Vigilanza & Sicurezza di Marco Parente, Anna Conte, Francesco Di Guida, Paolo Bosco, Marco Alfieri, Pia Sciaudone, Mario Tessitore, Nicola Vitolo, Giovanni Berti e Salvatore Cepparulo”. Questi ultimi, insieme con Enrico Parente, sarebbero indagati per voto di scambio – reato previsto e punito dall’articolo 86 dpr 570/60 – perché “Enrico Parnete e Salvatore Raimondo, al fine di ottenere il voto per Michela Pontillo, candidata al Consiglio regionale, nella primavera del 2010 e di Pietro Parente a candidato sindaco di Grazzanise, promettevano l’utilità dell’assunzione indicata al capo che precede (AA13) […] i quali accettavano”.

Red.

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