CALVI R. – In tempo di crisi economica per le Pubbliche amministrazioni, il Comune di Calvi Risorta rischia di ricevere un duro colpo alle proprie casse a causa di una leggerezza commessa quindici anni fa e che oggi potrebbe costare più di un milione di euro. Lunedì scorso (21 dicembre 2015) è stata depositata l’ordinanza della quarta sezione del Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato dall’Ente caleno contro Rosa Tescione, in proprio e nella sua veste di legale rappresentante della Società Agricola Milite Albino & C., Maria Teresa Milite, Albino Milite, Gennaro Milite e di Romeo Milite; per la riforma della sentenza del Tar della Campania numero 03568/2013.
La vicenda è quella riguardante l’annoso contenzioso tra il Comune e gli eredi di Carmine Milite, proprietario di alcuni fondi in località Riello di Calvi Risorta, affittati alla società agricola Milite Albino & C. L’Ente, infatti, nel 2000 decise di realizzare un campo di calcio e un viale per raggiungere la struttura sportiva. Per questo motivo, a partire da quell’anno, occupò (per effetto di immissione in possesso dal 5/4/2000) prima i terreni della particella 62 del foglio 7 del Piano regolatore generale, e successivamente – per la costruzione del viale – le particelle 63 e 64. Tutti fondi destinati a “Zona Verde Attrezzato”.
Il Comune, motivando l’occupazione con la “pubblica utilità”, propose a Milite e ai responsabili della società agricola una indennità a titolo espropriativo che i diretti interessati rifiutarono, ricorrendo prima al giudice ordinario (che nel 2008 dichiarò la propria incompetenza giurisdizionale) e poi al Tribunale amministrativo regionale della Campania. Quest’ultimo, con sentenza depositata il 9 luglio2013, hadichiarato inefficace la dichiarazione di pubblica utilità poiché il Comune non ha mai emesso il decreto di esproprio dei fondi e nemmeno ha determinato l’indennità definitiva, facendo decadere i termini indicati nel decreto di occupazione temporanea ed urgente.
I giudici hanno deciso per il risarcimento alla famiglia Milite, affidando ad un consulente tecnico la quantificazione degli indennizzi e dei danni chiesti sia per il periodo d’occupazione – legittima ed illegittima – e sia per l’esproprio. Il tecnico ha stabilito che il Comune dovrebbe versare la cifra record di 1.055.250,6 euro per l’area del campo di calcio, e 83.615,52 euro per l’area del viale delle Palme, per un totale di 1.138.866,12 euro.
A quel punto l’Ente caleno ha presentato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Con sentenza depositata il 29 dicembre 2014, è stata ordinata una verifica del risarcimento da parte di un tecnico nominato dal Dirigente regionale dell’Ufficio espropri della Regione Campania. Nell’udienza del 24 novembre scorso le parti hanno chiesto di poter apportare delle osservazioni scritte alle conclusioni presentate dall’ingegnere Giovanni Viggiano – il tecnico nominato da Palazzo Santa Lucia -, facendo slittare l’udienza al 14 aprile 2016 e tenendo l’economo del Comune con il fiato sospeso e con il rischio di dover privare l’Ente di un gruzzolo di entità tutt’altro che trascurabile.
Ecco le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulla vicenda:
Milite – Calvi Risorta – Consiglio di Stato
Milite – Calvi Risorta – Consiglio di Stato 2
Milite – Calvi Risorta – Consiglio di Stato 3
Milite – Calvi Risorta – Tar Campania
Red. Cro.