SPARANISE – A gestire le procedure di programmazione per concretizzare le ormai celeberrime misure di “caratterizzazione, messa in sicurezza ed eventuale bonifica” dell’area ex Pozzi-Ginori sarà Invitalia.
L’Agenzia nazionale per lo sviluppo e l’impresa sarà l’ente attuatore che gestirà i soldi stanziati dalla Regione Campania nell’ambito del Patto per il Sud e destinati alle aree da bonificare. I 15 milioni di euro che serviranno per questa prima fase di caratterizzazione dei rifiuti presenti in quella che è stata definita la discarica abusiva più grande d’Europa non saranno affidati dunque agli enti legati al territorio, come già avvenuto per l’ex Tabacchificio di Sparanise.
Secondo alcune fonti vicine agli ambienti della Regione, sembrerebbe che la decisione sia stata presa dai funzionari dell’ente in seguito ad uno o più incontri con il sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi. Quest’ultimo, pare abbia evidenziato la situazione complicata in cui versa il Comune, attualmente in dissesto finanziario e alle prese con innumerevoli problemi legati finanche alla ordinaria amministrazione.
Cade a questo punto nel vuoto la proposta del Comune di Sparanise, coinvolto per evidenti ragioni geografiche con il problema, di costituire una Associazione Temporanea di Scopo tra i due centri dell’Agro caleno. Ma si procede anche nella direzione opposta a quella auspicata dai comitati, con i quali Lombardi aveva annunciato di voler collaborare a pieno.
I movimenti, infatti, chiedono da mesi che le operazioni siano gestite in maniera trasparente e che il destino dell’ex Pozzi sia costruito dal territorio, sotto il costante controllo popolare delle comunità. Quest’orizzonte, con la notizia di oggi, appare più complicato da perseguire e, come successo per la vicenda di Bagnoli, è probabile che malumori e polemiche non tarderanno ad arrivare.
Intanto in molti attendono un cenno da parte del neo sindaco Lombardi, il quale, al netto delle dichiarazioni d’intenti, non ha ancora chiarito quale prospettiva vuol’essere messa in campo dalla sua amministrazione che, se la notizia dovesse essere confermata, sarà tagliata completamente fuori dalla vicenda.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)