Ex Pozzi: a quindici giorni dal presidio del Comitato, iniziate le operazioni di spegnimento delle ‘fumarole tossiche’ a opera del Nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale

Ex Pozzi: a quindici giorni dal presidio del Comitato, iniziate le operazioni di spegnimento delle ‘fumarole tossiche’ a opera del Nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale

CALVI R./SPARANISE – A quindici giorni dal presidio del Comitato per l’Agro Caleno e a una settimana dal vertice tenutosi presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capia Vetere sono attualmente in corso le operazioni di spegnimento delle ‘fumarole tossiche’ alla ex Pozzi Ginori.

Dopo ben quattro mesi di esalazioni velenose e di silenzi, la determinata presa di parola delle comunità dell’Agro Caleno  è riuscita ad accendere i riflettori sul problema, dando ampia risonanza mediatica a quanto avveniva sui terreni dell’ex stabilimento industriale.

Due giorni fa il sopralluogo dei tecnici, stamane invece, l’intervento del Nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) dei Vigili del Fuoco, congiuntamente agli uomini del Corpo Forestale dello Stato.

Le operazioni si protrarranno per tre, quattro giorni e avranno l’obiettivo di spegnere l’incendio sviluppatosi nel sottosuolo per poi mettere in sicurezza l’area, impendendo ulteriori futuri roghi in attesa della definitiva bonifica chiesta a gran voce dai comitati popolari.

Il fenomeno delle ‘fumarole’ all’ex Pozzi è collegato, com’è noto, alla massiccia presenza nel sottosuolo di rifiuti tossici e pericolosi presumibilmente interrati negli anni della produzione di vernici negli stabilimenti che insistono sull’area.

Un fenomeno che si è ciclicamente presentato nel corso degli anni, senza tuttavia indurre le autorità a ricercare una soluzione definitiva ma, al contrario, risolto puntualmente con l’ausilio di ditte private non specializzate ingaggiate per l’occasione.

A questo punto non resta che augurarsi di trovarsi di fronte ad un intervento risolutivo che possa finalmente tutelare la salute dei cittadini, le colture circostanti e il patrimonio archeologico che con fatica in tanti cercano di valorizzare.

Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)

Commenta con Facebook