CALVI R. – “Questa Procura ha già, da tempo e reiteratamente, compulsato le Pubbliche Amministrazioni competenti per materia affinchè venissero intraprese le prime misure di messa in sicurezza del sito e l’effettuazione degli interventi urgenti non procrastinabili, nonché l’adozione dei provvedimenti necessari alla complessiva caratterizzazione del sito ai fini della sua successiva bonifica”. Basterebbe soltanto l’ultimo periodo del lungo comunicato stampa firmato dal Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la dottoressa Antonietta Troncone, per capire dove sono le responsabilità di un disastro ambientale che al momento riguarda47 ettari e che da anni sta mostrando i propri mortali effetti nell’Agro caleno.
Prima del 2013 – stranamente – nessun amministratore, soprattutto del territorio, conosceva il problema. Dopo quell’anno, però, quando tutta Italia conosceva la “Discarica abusiva più grande d’Europa”, si è continuato a non fare niente. Perfino chi aveva impartito la lezioncina da grande cronista, la senatrice Rosaria Capacchione, che – a suo dire – aveva scoperto il dramma dell’Ex Pozzi molti anni fa, e la sua collega di partito, l’eurodeputato Pina Picierno, che aveva tuonato contro gli allarmisti, hanno continuato a fare finta di niente.
Eppure la Procura – come sostiene l’ultima nota stampa – aveva “compulsato le Pubbliche amministrazioni competenti”, ma oltre l’annuncio dello stanziamento di trenta milioni di euro da parte della Regione Campania, nell’area industriale calena non si è vista alcuna bonifica. Tante chiacchiere e pochi fatti. Anzi, da qualche tempo anche le chiacchiere sono sparite, ma sono comparse le “fumarole”. De Luca è concentrato sulla battaglia contro i “cafoni”, mentre sul territorio, dopo il disastro finanziario e il commissariamento del Comune di Calvi Risorta, tra qualche giorno riparte la roulette delle elezioni, le quali non lasciano intravedere nulla di buono.
Ai nastri di partenza ci sono Antonio Caparco – le cui responsabilità nella cattiva gestione del territorio sono ormai conclamate -, Giovanni Lombardi e Antonello Bonacci. Gli ex alleati, pur non avendo amministrato, partono con il piede sbagliato, avendo messo in piedi liste che per motivi diversi lasciano pensare che l’invito del Procuratore resterà lettera morta. Lombardi, da simpatizzante grillino, ha imbarcato (o si è imbarcato) la locale sezione del Pd, lo stesso partito che da mesi tenta di nascondere il disastro dell’Ex Pozzi (per non parlare della presenza ai comizi di una tesserata Dem che per vari anni ha lavorato negli uffici sparanisani della Calenia Energia, altra nota dolente della questione ambientale nell’Agro caleno). Bonacci, invece, ha snaturato la collocazione a sinistra del suo gruppo per allargare la lista elettorale all’Amministrazione Marrocco (incapace di agire in modo autonomo e deciso su temi come quello ambientale e sulla valorizzazione dell’area archeologica) e al responsabile per l’Agro caleno del Nuovo centrodestra, il partito di Alfano che fino a qualche tempo fa aveva come riferimento quel Paolo Romano, quest’ultimo per anni è stato sostenitore delle scellerate politiche ambientali della destra casertana. Noi, naturalmente, speriamo di sbagliarci.
Red.