CASERTA – I carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di cinque indagati, tra cui due noti professionisti nel campo medico e legale. L’attività d’indagine ha consentito di individuare in un medico e un avvocato coloro che hanno attestato falsamente la condizione di cecita’ di Giuseppe Setola, grazie alla quale l’uomo venne ammesso nel 2007 al beneficio degli arresti domiciliari in Pavia, dai quali evase il 7 aprile 2008, assumendo poi, in latitanza, il comando dell’ala stragista del clan dei Casalesi. Da quanto emerso dalle indagini l’avvocato di Setola avrebbe fornito un consapevole e stabile apporto all’organizzazione camorristica attraverso il recapito di disposizioni e messaggi che il latitante inviava ai suoi sodali in liberta’. Tra gli indagati anche coloro che hanno finanziato materialmente la realizzazione dei falsi documenti in favore di Setola.
L’avvocato in questione è Girolamo Casella, di 45 anni, assessore ai Lavori Pubblici e consigliere comunale a Casagiove. E’ in corso la perquisizione della sua abitazione e del suo studio legale. Ordinanze di custodia cautelare sono state notificate anche allo stesso Setola e Gabriele Brisciano e Massimo Alfiero.
L’oculista Aldo Fronterre’è stato arrestato dai carabinieri a Pavia, invece, città nella quale risiede. I militari hanno perquisito la sua abitazione e il suo ufficio all’interno della clinica Maugeri nella quale il boss, dopo la scarcerazione, trascorse un periodo di riabilitazione e da cui evase. L’inchiesta e’ stata condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Caserta e coordinata dal procuratore aggiunto della Dda, Federico Casiero De Raho e dai pm Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Alessandro Milita e Cesare Sirignano.