Fattore (Movimento 5 Stelle): dopo le acque reflue avvelenate verifiche anche su quelle dei nostri rubinetti

Fattore (Movimento 5 Stelle): dopo le acque reflue avvelenate verifiche anche su quelle dei nostri rubinetti

CALVI R. – L’inchiesta sulla mancata depurazione delle acque reflue a Calvi Risorta, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di ben tre sindaci, fa scoppiare la polemica politica. Fattore, responsabile pentastellato caleno, chiede anche la verifica delle acque utilizzata dai cittadini: 

Fattore M5Stelle: “Dopo le acque reflue avvelenate verifiche anche su quella dei nostri rubinetti” Depurazioni all’acqua di rosa, nel vero senso della parola e così, in due anni di indagini, l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a vari comuni del casertano, tra cui anche quello di Calvi Risorta ha evidenziato che le acque reflue inquinano i torrenti e i fiumi perché non depurate correttamente. Nella cittadina calena sono stati inviati avvisi di garanzia addirittura a tre sindaci: Zacchia, Caparco e l’attuale Marrocco. I sindaci indagati, fra le altre cose, sono accusati di aver violato gli obblighi connessi alla propria carica omettendo di procedere al trattamento delle acque fognarie. Questa cattiva depurazione deriva non solo da acque reflue ma anche da fanghi derivati da acque industriali che vengono spacciati per fanghi di derivazione domestica e riutilizzati come concimi in agricoltura. Sulla questione il Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta mette in guardia, il portavoce Antonio Fattore: “Un plauso alla Magistratura, ma ora dopo le acque reflue che fuoriescono dalle nostre abitazioni, bisogna indagare anche su quella che arriva nei rubinetti. La Magistratura negli scorsi mesi ha appurato l’inquinamento da metalli pesanti e sostanze tossiche della falda acquifera profonda, dell’area dei Mazzoni nel bacino idrogeografico a nord e a sud del medio e basso Volturno. Per quanto riguarda il comune di Calvi Risorta, essendo l’acqua pubblica immessa nella condotta calena composta in buona percentuale da acqua proveniente da pozzi pubblici profondi che si trovano in località “Chiesa Vecchia” nella frazione Petrulo e non acqua proveniente dalle condotte del Consorzio Idrico quali sono i rischi di inquinamento dell’acqua dei nostri rubinetti? Ricordiamo – conclude Fattore – che in alcune aree della provincia la pubblica autorità ha fatto divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi privati per uso alimentare come bollire pasta, pulire verdure, innaffiare ortaggi, ordinando di utilizzare l’acqua proveniente dalle condotte del Consorzio Idrico, che utilizza acque sorgive e distanti centinaia di km dalla falda inquinata”.

C.S.

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