Firema: t’trans e quantum chiedono un incontro al commissario Stajano

Firema:  t’trans e quantum chiedono un incontro al commissario Stajano

CASERTA – Un incontro per far più chiarezza sul piano di rilancio industriale funzionale a salvare e rilanciare Firema Trasporti SpA. E’ quanto chiesto ufficialmente ad Ernesto Stajano, commissario straordinario del noto gruppo casertano del comparto meccanico-ferroviario, da T’Trans (impresa brasiliana con esperienza nel comparto metro-ferroviario) e Quantum Kapital (gruppo tedesco di investimento internazionale). Aziende che hanno partecipato all’ultimo bando ministeriale di vendita di Firema, assistiti dal gruppo di consulenza manageriale Proema di Avellino.

“La recente richiesta d’incontro – fa sapere la cordata di acquirenti – ha la finalità di chiarire una situazione che va sempre più ingarbugliandosi, con lo scopo ultimo di dare risposte concrete sulla nostra offerta presentata e ricevere, per contro, notizie sull’attuale stato della procedura”. “Altro obiettivo – spiegano le due multinazionali estere pronte a rilevare l’azienda con quartier generale a Caserta e che annovera altri tre stabilimenti in Italia – è quello di chiarire i contenuti della nostra offerta vincolante che vede un impegno in investimenti per 10 milioni di euro, una valutazione del complesso aziendale di circa 11,5 milioni ed un assorbimento dell’attuale forza lavoro di 300 unità a partire da sùbito per poi crescere costantemente”. “Fare presto – concludono – è l’imperativo, così da poter intervenire immediatamente, realizzando gli scopi industriali proposti”.

Operativo già da gennaio 2014, il piano di rilancio, che riguarda tutte le sedi Firema,  prevede investimenti, programmati nei prossimi 5 anni, che riguarderanno, tra gli altri, il riadeguamento strutturale dell’azienda, il rilancio e la progettazione di nuovi prodotti nonché strategie di internazionalizzazione per l’acquisizione di nuovi mercati. “In più – evidenzia – Massimo Giavina-Bianchi, presidente di T’Trans- nel caso in cui il nostro piano dovesse essere valutato positivamente, l’intera equipe dirigenziale rimarrà di matrice italiana”. “Stessa cosa – continua – per i dipendenti. L’intento è di mantenere e salvaguardare tutto l’organico lavorativo che finora ha operato e che possiede un’elevata specializzazione. Un valore aggiunto che non va disperso, bensì valorizzato sempre più”.

 

 

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