Francesco Passaro e l’esperienza nella “Casoria Ambiente spa” che non si costituì contro “Green Line”

Francesco Passaro e l’esperienza nella “Casoria Ambiente spa” che non si costituì contro “Green Line”

PIGNATARO M. – Nel corso della seduta “aperta” del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore del 20 marzo 2014 sulla stangata della Tares, il dottor Francesco Passaro – attuale liquidatore del carrozzone mangiasoldi per la raccolta dei rifiuti, “Pignataro patrimonio Srl” – aveva tra l’altro affermato (rispondendo a un articolo di “Pignataro Maggiore News”) che nella propria carriera vi erano due “medaglie”, con riferimento alle cariche ricoperte in “Matese ambiente Srl” e in “Casoria ambiente Spa”.

Della prima “medaglia” di Passaro abbiamo già parlato in un articolo pubblicato da “Pignataro Maggiore News” il 30 marzo 2014, ricostruendo la vicenda di “Matese ambiente srl”, società di cui accettò il 13 maggio 2008 spericolatamente il ruolo di liquidatore nonostante fosse stata colpita da interdittiva antimafia il 14 aprile 2008. All’epoca Francesco Passaro era consulente del Consorzio per la raccolta dei rifiuti CE/1, il cui presidente – l’ex sindaco di San Potito Sannitico, Gianluigi Santillo – era un amico del politico-impreditore “casalese” Nicola Ferraro, ben noto alle cronache giudiziarie sulla camorra. Fu proprio Santillo a volere Passaro sulla poltrona di liquidatore della “Matese ambiente srl” in rappresentanza della “parte pubblica”, cioè del Consorzio CE/1 che deteneva il 51 per cento delle quote sociali di quel carrozzone; l’altro liquidatore fu individuato – sempre da Santillo -, nell’ambito dell’assemblea dei soci, in Pietro Natale (prestanome di Nicola Ferraro), titolare del 49 per cento delle quote di “Matese ambiente srl” tramite la “Green Line Srl”. Fu appunto la presenza della “Green Line Srl” di Pietro Natale (indice del condizionamento camorristico di Ferraro, legato al “clan dei casalesi”), a provocare l’emissione dell’interdittiva antimafia. Il dottor Francesco Passaro si conquistò così quella prima “medaglia”: unitamente al prestanome di Nicola Ferraro, il già citato Pietro Natale, impegnò la “Matese ambiente Srl” (in cui la “parte pubblica” Consorzio CE/1 aveva la maggioranza delle quote sociali, come si è detto il 51 per cento) in una durissima battaglia al Tribunale amministrativo regionale della Campania con un ricorso per chiedere l’annullamento dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta. L’istanza di “Matese ambiente Srl” fu curata dall’avvocato Enrico Angelone. Sappiamo come andò a finire: i giudici del Tar diedero torto ai due liquidatori di “Matese ambiente Srl” (Passaro, rimasto in carica fino al 13 novembre 2008, e Natale) e, con sentenza depositata il 6 luglio 2009, respinsero il ricorso, confermando che le accuse della Prefettura di Caserta erano fondate.

Questo il riassunto della puntata precedente, relativa alla prima “medaglia”. Ora passiamo a parlare della seconda “medaglia” del dottor Francesco Passaro, quella guadagnata sul campo in “Casoria ambiente Spa” (di proprietà al cento per cento del Comune di Casoria, la “parte pubblica” insomma). Pubblichiamo in coda a questo articolo, a beneficio dei nostri pochi lettori, la visura storica della “Casoria ambiente Spa”, in modo che possano rendersi conto della posizione del dottor Francesco Passaro nel periodo che a noi interessa ai fini del “medagliere”.

Passaro è stato tra l’altro al vertice di “Casoria ambiente Spa”, con la carica di Presidente del Consiglio d’amministrazione, dall’8 febbraio 2008 all’11 gennaio 2012. Sicuramente nel 2009, “Casoria ambiente Spa” ebbe la necessità, nell’ambito del servizio di raccolta dei rifiuti, di stipulare un contratto di nolo a caldo di una spazzatrice meccanica. Sapete a chi si rivolse la “Casoria ambiente Spa” per quel nolo? Avete indovinato: alla “Green Line Srl” gestita dai prestanome di Nicola Ferraro. Naturalmente la Prefettura di Napoli emise un’interdittiva antimafia, facendo proprie le determinazioni della Prefettura di Benevento (provincia dove aveva sede legale la “Green Line Srl”) del 12 maggio 2009 e la “Casoria ambiente Spa” fu costretta ad annullare il 23 giugno 2009 il contratto con la “Green Line Srl”. Ovviamente la “Green Line Srl” presentò ricorso al Tar – assistita dagli avvocati Pierfranco Purgato ed Enrico Angelone, quest’ultimo, come si è visto prima, già difensore della “Matese ambiente Srl” -, ma con sentenza depositata il 7 giugno 2010 i giudici del Tribunale amministrativo regionale diedero ragione alle Prefetture di Benevento e Napoli rigettando l’istanza di annullamento dell’interdittiva antimafia e dei conseguenti provvedimenti che “Casoria ambiente Spa” aveva dovuto assumere. Pubblichiamo in coda a questo articolo la sentenza del Tar appena richiamata.

I nostri pochi, ma affezionati e attenti lettori, faranno sicuramente tesoro della lettura della sentenza del Tar. Noteranno che nel giudizio promosso dalla “Green Line Srl” il Ministero dell’Interno e le Prefetture di Benevento e Napoli si erano regolarmente costituiti, rappresentati e difesi dall’Avvocatura dello Stato. E “Casoria ambiente Spa”, il cui Presidente del Consiglio d’amministrazione era il dottor Francesco Passaro, si era costituita in giudizio contro la “Green Line Srl” riconducibile al “casalese” Nicola Ferraro? Avete indovinato: non si era costituita. E’ per questo che Passaro dice di aver conquistato la seconda “medaglia”?

La estrema e inquietante sintesi è la seguente: da liquidatore della “Matese ambiente Srl”, unitamente al prestanome di Nicola Ferraro (cioè Pietro Natale della “Green Line Srl”), Francesco Passaro si impegnò in una dura battaglia al Tar per chiedere l’annullamento dell’interdittiva antimafia; invece “Casoria ambiente Spa” (con Passaro Presidente del Consiglio d’amministrazione) non si costituì al Tar per opporsi al ricorso della stessa “Green Line Srl” per chiedere l’annullamento di un’altra interdittiva antimafia. Interdittive entrambe fondate sulle stesse motivazioni: il condizionamento camorristico di cui era portatrice la “Green Line Srl” perché riconducibile al “casalese” Nicola Ferraro. È tutto, per ora, cari lettori, sulle due “medaglie” del dottor Francesco Passaro.

Casoria-ambiente-visura-storica

Sentenza-Tar

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

 

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