NAPOLI – Gli obiettivi preferiti erano gli esercizi commerciali – supermercati e gioiellerie, ma anche banche – dei comuni a nord di Napoli ma rubavano anche autovetture. Furti e rapine con l’impiego di armi, come fucili a canne mozze. Ma all’alba di oggi, i presunti responsabili di quei continui raid – per i commercianti erano diventati un vero e proprio incubo – sono finiti in manette: sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di polizia di Giugliano. Per undici persone il gip del tribunale di Napoli ha disposto il trasferimento in carcere; altri tre hanno invece goduto del beneficio degli arresti domiciliari. Alcuni degli indagati devono rispondere anche di estorsione per aver chiesto denaro alle vittime dei furti di auto per la restituzione della merce. Le indagini, coordinate dalla VII sezione della Procura della Repubblica di Napoli – hanno consentito di far luce su alcuni episodi criminali avvenuti nel 2010. Gli agenti del commissariato di Giugliano hanno delineato i ruoli ricoperti: c’e’ chi materialmente metteva a segno le rapine e chi si incaricava della ricettazione della merce, o ancora chi provvedeva alle estorsioni (i cosiddetti ”cavalli di ritorno”) o chi si era specializzato nella tecnica dei furti ai negozi forando i pavimenti dalla rete fognaria. Ladri che, come emerge anche dalle indagini, tenevano moltissimo a curare il loro look: per questo motivo avrebbero svaligiato un negozio di scarpe. La polizia e’ riuscita a recuperare anche parte del bottino trafugato, con la tecnica del buco dalla rete fognaria – proprio in un negozio di calzature: circa 300 paia di scarpe di note griffe per un valore di oltre 15mila euro.
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