Furto aggravato di energia elettrica: finisce in carcere il fratello del boss Giuseppe Papa

Furto aggravato di energia elettrica: finisce in carcere il fratello del boss Giuseppe Papa

SPARANISE -Furto aggravato di energia elettrica, arrestato il fratello del boss Papa. Si tratta di Luigi Papa, settantatreenne originario di Sparanise e residente ad Aversa. L’imprenditore, titolare dell’azienda agricola e zootecnica “Podere San Giuseppe” di Falciano del Massico e fratello di Giuseppe Papa – ritenuto dagli inquirenti il capo clan del gruppo camorristico che opera principalmente nel comune di Sparanise – è stato fermato dagli agenti della polizia del commissariato di Sessa Aurunca. L’arresto è stato effettuato nel corso di un servizio di controllo sul territorio effettuato in collaborazione con i tecnici dell’Enel. Gli accertamenti, effettuati nella giornata di mercoledì all’interno dell’azienda dell’imprenditore, hanno permesso di verificare che c’era stata una sofisticata manomissione del contatore elettrico che consentiva al titolare di registrare meno di quanto effettivamente consumato, per ottenere la luce ed usufruire della corrente elettrica necessaria per il funzionamento dei macchinari. Nello specifico, a seguito di una verifica tecnica, gli uomini dell’Enel hanno riscontrato una mancata registrazione dei consumi pari ad oltre l’80% dei consumi effettivi. Il furto di energia elettrica al momento della verifica era ancora in corso.

L’azienda agro-zootecnica, inoltre, risultava già sottoposta a sequestro giudiziario a seguito di un procedimento penale della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, poiché bene considerato nella disponibilità direttamente del capoclan Giuseppe Papa, anche se formalmente intestata al fratello Luigi. Proprio per l’intestazione fittizia di beni immobili riconducibili al clan sparanisano legato a Francesco Schiavone “Sandokan”, Luigi Papa era già stato indagato nell’ambito dell’operazione denominata “Spartacus III”. Considerata la flagranza del reato l’uomo è stato tratto in arresto e condotto presso gli uffici del commissariato di Sessa Aurunca dove, eseguite le formalità di rito e le operazioni di fotosegnalamento, è stato dichiarato in stato di arresto al regime dei domiciliari.

Commenta con Facebook