Gestione dei rifiuti e del depuratore: chiesto il rinvio a giudizio di Giorgio Magliocca, del “Vitiello d’oro” e di Bartolomeo Piccolo (“Idroeco srl”) – l’ex presidente del carrozzone mangiasoldi “Pignataro Patrimonio srl” imputato pure di “frode nelle pubbliche forniture”

Gestione dei rifiuti e del depuratore: chiesto il rinvio a giudizio di Giorgio Magliocca, del “Vitiello d’oro” e di Bartolomeo Piccolo (“Idroeco srl”) – l’ex presidente del carrozzone mangiasoldi “Pignataro Patrimonio srl” imputato pure di “frode nelle pubbliche forniture”

PIGNATARO  M. – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (pubblico ministero dottor Francesco Regine) ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, dell’ex presidente del Consiglio d’amministrazione della municipalizzata “Pignataro Patrimonio Srl”, ingegnere Giuseppe Vitiello, e dell’imprenditore Bartolomeo Piccolo (titolare della “Idroeco Srl”) nell’ambito di un’altra delle varie inchieste riguardanti la raccolta dei rifiuti e la gestione del depuratore comunale. I tre imputati dovranno comparire, a vario titolo, davanti al Giudice dell’udienza preliminare, dottor Tommaso Perrella, il 26 novembre 2015. Sono quattro i capi di imputazione. Eccoli in sintesi:

  • Giorgio Magliocca (ex Pdl, ex An, ora in Fratelli d’Italia) e Giuseppe Vitiello (noto come il “Vitiello d’oro” per gli sperperi del carrozzone mangiasoldi “Pignataro Patrimonio Srl”) devono rispondere del reato previsto e punito dall’articolo 81 del Codice penale, dall’articolo 137 del decreto legislativo 152/2006 e dall’articolo 6 del decreto legislativo 172/2008 per aver effettuato senza autorizzazione lo stoccaggio di rifiuti nelle aree della “Pignataro Patrimonio Srl” e per aver immesso il percolato nel depuratore comunale.
  • Giorgio Magliocca, Giuseppe Vitiello e Bartolomeo  Piccolo sono accusati del reato previsto e punito dall’articolo 110 del Codice penale, dall’articolo 137 del decreto legislativo 152/2006, e dagli articoli 635, 639 bis e 674 del Codice penale perché effettuavano senza autorizzazione lo scarico di acque reflue fognarie e industriali e senza la prevista depurazione, danneggiando un bene pubblico. Un illecito sversamento inquinante che attraverso corsi d’acqua arrivava al mare e che provocava molestie alle persone con emissioni maleodoranti.
  • Giorgio Magliocca è imputato altresì a norma dell’articolo 328 del Codice penale (omissione di atti d’ufficio), comma 1°, che recita: “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”, per non aver acquisito le autorizzazioni allo scarico delle acque del depuratore e per aver provocato l’inquinamento del canale destinatario dello sversamento non controllando che si procedesse al trattamento delle acque reflue.
  • Giuseppe Vitiello e Bartolomeo Piccolo, infine, devono rispondere dei reati previsti e puniti dagli articoli 110 e 356 del Codice penale. L’articolo 356 (relativo alla “frode nelle pubbliche forniture”) recita: “Chiunque commette frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura o nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali indicati nell’articolo precedente, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa non inferiore a euro1.032”. Giuseppe Vitiello e Bartolomeo Piccolo sono imputati nelle rispettive qualità di ex legale rappresentante della “Pignataro Patrimonio Srl” (affidataria del depuratore) e di titolare della “Idroeco Srl” (che gestiva lo stesso depuratore) in quanto non facevano funzionare correttamente l’impianto, violando il contratto e l’ordinanza comunale.

Segnaliamo a chi si fosse aggiunto solo recentemente ai nostri pochi ma affezionati lettori che dell’ingegnere Giuseppe Vitiello ci siamo occupati pure con gli articoli pubblicati rispettivamente nelle date del 18 e del 23 maggio 2015, con i titoli: “CARROZZONE “PIGNATARO PATRIMONIO SRL”: IL TRIBUNALE CONDANNA IL “VITIELLO D’ORO” – L’EX PRESIDENTE DELLA MUNICIPALIZZATA PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI DOVRÀ ANCHE RISARCIRE IL COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE” e “UN AGGIORNAMENTO SULLE VICENDE POLITICO-GIUDIZIARIE DEL “VITIELLO D’ORO”: L’EX PRESIDENTE DEL CARROZZONE “PIGNATARO PATRIMONIO SRL” CACCIATO DALLA LISTA DEI “VERDI” ALLE REGIONALI IN PUGLIA SE LA PRENDE CON I GIORNALISTI PIGNATARESI – MA “DIMENTICA” UNA CONDANNA PRECEDENTE”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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