Grandi risate dei buon-tamponi per la seconda puntata del fallimento completo del feldmaresciallo Giorgio Magliocca: la consigliera delegata alla pubblica istruzione Lia Adduce senza mascherina nell’automobile con il comandante dei vigili urbani Alberto Parente – Ecco la foto del nuovo tonfo

Grandi risate dei buon-tamponi per la seconda puntata del fallimento completo del feldmaresciallo Giorgio Magliocca: la consigliera delegata alla pubblica istruzione Lia Adduce senza mascherina nell’automobile con il comandante dei vigili urbani Alberto Parente – Ecco la foto del nuovo tonfo




PIGNATARO MAGGIORE – I buontemponi della piazza (autoribattezzatisi buon-tamponi in tempi di coronavirus) si stanno divertendo un mondo per la seconda puntata da feldmaresciallo del traballante sindaco Giorgio Magliocca, destinata – come la puntata numero 1 – al fallimento completo. Ma prima di parlare della seconda comica avventura facciamo un riassunto del precedente fallimento magliocchiano, per quanti si fossero aggiunti solo recentemente ai nostri pochi ma affezionati lettori. Nei giorni immediatamente precedenti il fatidico 30 marzo 2020, Giorgio Magliocca (anche presidente della Provincia e commissario provinciale di Forza Italia, partito che ha portato allo sfascio) aveva dichiarato guerra a tutti gli eserciti planetari del Coronavirus; e, se possibile, avrebbe dato l’ordine di attaccare a tutte le truppe di cielo, di terra, di mare, di fiume e di pozzanghera. Purtroppo per lui, aveva però a norma di legge un solo soggetto cui poteva dare ordini, il comandante dei vigili urbani, Alberto Parente, destinatario di tutte le ordinanze del feldmaresciallo von Magliocchen. La mattina del 30 marzo 2020, il sindaco decise di andare incredibilmente e personalmente (avvisato dai “feld-servizi segreti” magliocchiani e accompagnato dal suddetto comandante Alberto Parente) a controllare nientemeno che un cronista vittima di reato di tipo mafioso, per la precisione Enzo Palmesano (con mascherina e tessera dell’Ordine dei giornalisti), il quale transitava per via Principe di Napoli nel percorso verso Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale. A Palazzo Scorpio c’era la prova del fallimento di Giorgio Magliocca che, mentre con il comandante dei vigili urbani andava a caccia di giornalisti, non si era accorto che un suo assessore, Vincenzo Romagnuolo (delegato alla protezione civile), era nella sede comunale senza mascherina. Successe il finimondo: Enzo Palmesano fotografò l’assessore e poi telefonò ai carabinieri e alla prefettura per denunciare l’inettitudine del sindaco, che non era in grado di imporre l’uso della mascherina nemmeno ai suoi più stretti collaboratori. Come poteva controllare l’intera Pignataro Maggiore se non era capace di controllare neanche Palazzo Scorpio? Fine del riassunto del primo fallimento del feldmaresciallo “von Magliocchen”.
Nella seconda puntata, la storia si ripete. Il Feldmaresciallo Giorgio Magliocca si è messo di nuovo in testa di scatenare tutte le sue truppe (cioè il solo comandante dei vigili urbani Alberto Parente) nella guerra anti-Coronavirus. Proclami su Facebook, controlli di qua, controlli di là, mentre l’unico soggetto che andava veramente controllato si trovava (indovinate dove) in un’autovettura guidata dal comandante dei vigili urbani, dotato di mascherina come un altro passeggero; ma seduta al fianco di Alberto Parente c’era qualcuna senza mascherina, in violazione delle norme in vigore: la consigliera comunale Amelia Adduce detta Lia, capogruppo della sbrindellata maggioranza magliocchiana e delegata alla pubblica istruzione. La fotografia che riprendiamo corredava un messaggio del 16 luglio 2020 su Facebook con il quale Lia Adduce parlava del suo impegno per la sicurezza (senza mascherina). Controlli di qua, controlli di là, ma coloro che andrebbero costantemente controllati sono i soggetti (come l’assessore Vincenzo Romagnuolo e la consigliera Lia Adduce) più vicini al feldmaresciallo Giorgio Magliocca, ciò colui che dà gli ordini al comandante dei vigili urbani. È una parola, se – come nel caso di Lia Adduce – non vengono controllati nemmeno quando sono nell’autovettura con il comandante Alberto Parente.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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