PASTORANO – Tra i Caturano, la famiglia imprenditoriale maddalonese che da qualche anno gestisce l’area dell’ex Vavid, e gli amministratori comunali di Pastorano esisterebbe un feeling che – almeno per uno – andrebbe oltre i normali rapporti politico-istituzionali, che sfocerebbe anche in una legittima sintonia professionale. Una stima reciproca che emerge da un atto pubblico firmato l’8 marzo 2014 proprio da un componente dell’attuale e della precedente Amministrazione comunale di Pastorano, l’ingegnere Nicola Taddeo.
L’attuale capogruppo di maggioranza, nel curriculum vitae riportato sulla pagina istituzionale del Comune (leggi qui), elenca gli incarichi ricevuti prima del 2014 e tra questi inserisce anche i sei rapporti professionali avuti con società riconducibili alla famiglia Caturano. Cinque di questi incarichi sono stati affidati dalla Cacem srl, compagine industriale che ha sede amministrativa in contrada Santa Justa. Il sesto (un “incarico tecnico per la progettazione, direzione dei lavori e coordinatore per la sicurezza di due capannoni industriali per lo stoccaggio di prodotti alimentari e diversi, ivi compresi tutti gli impianti tecnologici”) è stato affidato a Taddeo addirittura dalla Catras srl, la società che appartiene per il 90% a Pietro Caturano e che da qualche anno gestisce l’area “A1Expo” (leggi qui), la stessa che il 20 luglio scorso è stata sottoposta a sequestro dagli uomini della Guardia di Finanza di Capua su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Proprio nella nota inviata dalla Procura della Repubblica sammaritana, che coordina le indagini sui presunti abusi nello spazio sito a poca distanza dal casello autostradale di Capua, gli inquirenti facevano sapere che “è stato inoltre accertato che la “Catras S.r.l.”, società che gestisce la struttura, ha organizzato, nel tempo, numerosi eventi fieristici ottenendo le previste autorizzazioni dagli organi competenti non conformi ai dettati normativi”.
Come è facile intuire, quello tra i Caturano e Taddeo è solamente un rapporto professionale che non avrebbe potuto avere natura diversa, visto che il consigliere comunale non ha fatto parte delle Giunte comunali che hanno concesso il patrocinio e il logo dell’Ente alle manifestazioni che hanno avuto luogo nell’ex stabilimento Vavid; né ha occupato (secondo quanto è in nostra conoscenza) una carica amministrativa che avrebbe potuto metterlo nelle condizioni di favorire il gruppo imprenditoriale casertano. Di questo scenario va soltanto sottolineato il latente imbarazzo politico che ha suggerito a buona parte della classe politica pastoranese di non esprimersi sulla spinosa inchiesta degli abusi in quello che viene considerato uno dei principali centri espositivi del Centro-Sud Italia.
Red. Cro.