I cittadini manifestano davanti all’area ex Pozzi per dire No alla centrale a biomasse e Si alle bonifiche

I cittadini manifestano davanti all’area ex Pozzi per dire No alla centrale a biomasse e Si alle bonifiche

 CALVI RISORTA – Una manifestazione davanti ai simboli del degrado e della speculazione industriale in Terra di Lavoro e nell’Agro caleno. Visivamente è questa la prima impressione che ha colpito le tante persone che ieri pomeriggio (12 ottobre) sono accorse all’appuntamento organizzato dal “Comitato per l’Agro caleno: No centrale a biomasse”. Sulla sinistra la centrale a turbogas di Sparanise: un obbrobrio estetico che produce energia e un campo elettromagnetico per niente “salutare” per i cittadini che vivono nei dintorni. Al centro quello che resta della vasta area dell’ex Pozzi: un immondezzaio che andrebbe bonificato e che la famiglia Iavazzi vorrebbe utilizzare per costruire una centrale a biomasse. A destra dei cassoni pieni zeppi di amianto e spazzatura. La vista “addolcita” da un tanfo nauseabondo che ammazzerebbe perfino le mosche.

I manifestanti si sono riuniti nello spiazzale antistante l’area che dovrebbe ospitare la struttura tanto cara all’Amministrazione comunale di Calvi Risorta. Hanno preso la parola i ragazzi del comitato e il Consigliere comunale Antonello Bonacci. Oltre all’ex candidato a sindaco, erano presenti anche i Consiglieri comunali Giovanni Marrocco, Nicola Cipro e Ilaria Bovenzi, i rappresentanti di altri movimenti ambientalisti – tra i quali quello No Gas (lo stesso che si oppone alla costruzione dello “zinziano” gassificatore a Capua) e il forum ambiente di Vitulazio, presieduto dall’avvocato Mario De Rosa – e di tante associazioni che operano a Calvi e in altri comuni dell’Agro caleno.

I protagonisti della protesta, però, sono stati soprattutto i tanti cittadini che hanno raggiunto la località Demanio di Calvi da ogni parte del territorio, facendo dimenticare la colpevole “latitanza” dei Consigli comunali della zona. Nemmeno le prossime elezioni amministrative riescono a motivare i politici sparanisani, responsabili di una comunità che rischia di pagare (più di Calvi) un ulteriore tributo – dopo la centrale dell’”inciucio” – per queste speculazioni affaristiche. Davanti all’ex Pozzi si è visto addirittura il Consigliere regionale Angelo Consoli, ma non gli amministratori locali. Per Pignataro, invece, quando non c’è alcuna sagra della “cuccagna” a cui prendere parte, difficilmente si incontra qualcuno. Il grido forte di protesta dei manifestanti che chiedono la fine delle politiche di devastazione del territorio e la bonifica delle aree già martirizzate dagli interessi criminali del connubio politica-camorra, ha fatto capire alle istituzioni che la gente non è più disposta a subire passivamente le scelte sciagurate di una classe dirigente inetta e corrotta.

Il corteo, partendo dal piazzale antistante l’ex Pozzi, ha attraversato la strada statale Appia fino alla struttura della Calenia Energia, affiggendo cartelli della morte e striscioni che riportano richieste precise alle autorità.

Da oggi tutta l’attenzione è rivolta all’appuntamento del 26 ottobre, quando un nuovo corteo attraverserà il centro cittadino di Calvi Risorta.

Red. cro.

Commenta con Facebook