I Consiglieri “in-pectore” e “surroganti”, De Domenico e Pezzulo, inoltrano un ricorso ai Magistrati del Tar Campania per entrare a tutti gli effetti nel Consiglio comunale (Leggi il ricorso stilato dall’avvocato Centore)

I Consiglieri “in-pectore” e “surroganti”, De Domenico e Pezzulo, inoltrano un ricorso ai Magistrati del Tar Campania per entrare a tutti gli effetti nel Consiglio comunale (Leggi il ricorso stilato dall’avvocato Centore)

VITULAZIO – Con un ricorso proposto ai Magistrati del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, la signorina Pasqualina Maria De Domenico e il signor Pietro Pezzulo, rispettivamente secondo e terzo dei candidati non eletti della lista n. 3 “Unità e Solidarietà”, hanno “chiesto” di essere “surrogati d’ufficio” ed entrare a far parte del Consiglio Comunale di Vitulazio, a seguito delle dimissioni dei Consiglieri Comunali Carmine Di Rubba e Antonio Catone. Attraverso l’avvocato casertano Ciro Centore, docente universitario ed esperto di diritto amministrativo, i consiglieri “in-pectore” hanno chiesto ai Magistrati amministrativi l’annullamento e riforma – previa sospensiva o altra misura cautelare di salvaguardia delle deliberazioni di Consiglio Comunale, riguardanti le sedute del 28-03-2017 e del 20-03-2017, durante le quali non vennero surrogati a causa del “pari-voto” (5 favorevoli e 5 contrari) espresso dai dieci Consiglieri Comunali in carica. Un argomento che si trascina da qualche mese, da quando a seguito degli arresti a carico di alcuni amministratori, vennero avanzate le dimissioni dalla carica di consigliere comunale da parte di Carmine Di Rubba (estraneo all’indagine) e Antonio Catone (arrestato e poi scarcerato). In consiglio comunale, però, i 5 Consiglieri di Minoranza presenti in assise in pari-numero con quelli della Maggioranza, non votarono a favore della presa d’atto della surroga. A questo punto toccherà ai magistrati del Tar Campania annullare le precedenti deliberazioni di Consiglio Comunale e decretare che il Presidente Di Lillo riconvochi l’assise affinché possa avvenire la presa d’atto e la surroga, con ingresso in Consiglio comunale di Pasqualina Maria Di Domenico e Pietro Pezzulo. Inoltre, si può verificare che, attraverso un decreto dei Giudici del Tar, venga ordinato alla Prefettura di Caserta di inviare un Commissario “ad-acta” al Comune che provveda ad effettuare “d’ufficio” le citate surroghe.

Dal ricorso, stilato dal professor-avvocato Ciro Centore (che vi alleghiamo integralmente a margine), si evince che a seguito delle dimissioni dei Consiglieri Comunali Carmine Di Rubba e Antonio Catone, per la “vacanza di due seggi consiliari” si è dato luogo allo scorrimento (istituto della surroga) di due candidati della lista n. 3 “Unità e Solidarietà” che andavano, quindi ad occupare questi detti seggi (Scialdone Giuseppe e De Domenico Pasqualina, primo e secondo aspirante consigliere delle citata lista). Lo Scialdone, rinunciava a questo seggio, recapitando le dimissioni e dopodiché, per la persistenza della vacanza del seggio, a scalare, si procedeva alla nomina di Consigliere surrogante di Pietro Pezzulo (terzo dei non eletti). A questo punto, il Presidente del Consiglio Comunale, il dr. Raffaele Di Lillo, dava luogo ai necessari adempimenti di sua competenza, per la doverosa ricomposizione del Consiglio Comunale. In particolar modo, convocava il Consiglio Comunale per la “presa d’atto” delle dimissioni, vacanza di seggi e insediamento dei due consiglieri surroganti. Dal ricorso dell’avvocato Centore, in relazione al primo Consiglio Comunale, quello del 28-02-217, si legge testualmente: “I Consiglieri Comunali di minoranza, hanno votato compatti (5), per il rigetto della “surroga”, impedendone l’insediamento e assumendo, illegittimamente e pretestuosamente, che sarebbe occorso un voto di maggioranza per consentire tanto. A nulla valevano i chiarimenti e le precisazioni che intervenivano al riguardo, anche con il richiamo della normativa e di precedenti giurisprudenziali, per cui, dopo una estenuante seduta e discussione, si passava ai voti che vedevano prevedibile, così come è stato un pareggio, tra consiglieri di maggioranza e di minoranza e che determinavano, quindi, il mancato insediamento della Di Domenico. Ed era evidente che la minoranza tendeva a questo, in rapporto al numero dei votanti (10), con un atteggiamento chiaramente ostracistico, quantunque fosse chiaro che l’istituto della surroga non prevedesse tanto, ovvero una votazione di consenso o di dissenso, per l’insediamento del consigliere surrogante, essendosi in presenza di un atto dovuto e doveroso e, come tale, vincolante per l’intero Consiglio Comunale che doveva limitarsi ad una presa d’atto. E lo stesso avveniva, successivamente, nella seduta del 20-03-2017, anche per la surroga del terzo dei non eletti, Pietro Pezzulo. È ben chiaro l’atteggiamento della minoranza consiliare e con la richiesta di una votazione sul tema, porre in essere un “blocco” irragionevole per l’insediamento dei ricorrenti (De Domenico e Pezzulo), pur dichiarando, da qualche consigliere, sempre di minoranza, che questa pretesta (di voto) non intervenisse per la persona. Non si comprende questo distinguo, non fosse altro perché l’insediamento segue subito ed incondizionatamente al vuoto che si è creato nel seno del Consiglio Comunale e alla necessità di riempirlo subito ed immantinente con la chiamata di insediamento dei surroganti…”.

Di seguito è consultabile integralmente il ricorso prestato al TAR Campania dalla Di Domenico e dal Pezzulo:

ricorso-tar-campania-del-03-04-2017-de-domenico-e-pezzulo-avv-centore-comune-di-vitulazio

05-04-2017

Alfredo Di Lettera

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